Palermo: imposto il sacro Pallio all’arcivescovo Lorefice

Un grande momento di Chiesa è stato vissuto nella Cattedrale di Palermo venerdì scorso, da centinaia di presbiteri, diaconi e fedeli, presenti alla celebrazione Eucaristica in occasione della memoria liturgica del Beato Giuseppe Puglisi. Nel corso della liturgia, il Nunzio Apostolico in Italia, mons. Adriano Bernardini, ha imposto all’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice, il Pallio già consegnatogli dal Santo Padre Francesco lo scorso 29 giugno a San Pietro in Vaticano. Il Pallio è una fascia di lana tessuta a mano che si poggia sulle spalle e si fa poi ricadere davanti sul petto e dietro alle spalle dal significato cristologico: quello del Cristo Buon Pastore che guida il suo gregge.

“L’imposizione del sacro Pallio un tempo riservata al Romano Pontefice adesso viene consegnato agli Arcivescovi metropoliti – ha detto il Nunzio apostolico – in piena comunione con il Santo Padre e della potestà esercitata sulla sua Provincia ecclesiastica. E’ segno del Buon pastore a modello del Divino pastore che ha lavato i peccati del mondo. Caro confratello Corrado sappi conservare il significato profondo dell’insegna che ti è imposta, cioè la comunione con la Chiesa locale e con il tuo presbiterio che è la tua parrocchia”.
Alla celebrazione Eucaristica hanno preso parte anche i due vescovi emeriti dell’Arcidiocesi di Palermo, i cardinali Salvatore De Giorgi e Paolo Romeo, i vescovi della Metropolia e numerose autorità civili e militari.

“Tutti siamo chiamati da Cristo nella misura in cui lo seguiamo nella forma della sua glorificazione che regna sulla Croce – ha detto mons. Lorefice nel corso dell’Omelia – il seguace di Cristo è colui che ha scelto di vivere secondo il suo modello di comportamento. Dopo il convegno diocesano si apre dinanzi a noi un anno che ci chiede di vedere Gesù che si rivela a noi se ci mettiamo ai suoi piedi a farci narrare la parabola del chicco di grano che muore e dà molto frutto. Solo da lui possiamo apprendere l’essere Chiesa che evangelizza e testimonia la misericordia di Dio, una Chiesa che confessa una Fede che opera per mezzo della carità, che argina il male, i poteri di questo mondo, una Fede speranza per tutti gli uomini e donne. Questa scelta ci aiuterà a fare strada insieme, a trovare convergenza sulle cose essenziali della vita e della testimonianza delle nostre comunità a riscoprire la nostra identità rigenerati dalla Parola e inviati ad annunciare con gratuità e gioia. In questo percorso vogliamo sentire accanto a noi come compagno di viaggio don Pino Puglisi, martire e testimone fino all’effusione del sangue e guardare a lui nel cammino ordinario della nostra comunità diocesana, delle nostre parrocchie, delle comunità religiose e monastiche, nei gruppi, nelle associazioni e movimenti”.

Al termine dell’Eucarestia è stato consegnato ai vicari episcopali, guidati dal vicario generale mons. Giuseppe Oliveri, il Sussidio pastorale dal quale si attingeranno le linee guida dell’anno pastorale 2016/2017. Si tratta di uno strumento che, sottolineando con forza il senso del discepolato, vuole sostenere l’ordinaria vita ecclesiale.

“Affido alla mia Chiesa palermitana, per intercessione della Madre discepola per eccellenza, la Madre serva – ha concluso l’Arcivescovo – il sussidio pastorale che contribuirà a dare voce al desiderio che tutti nutriamo di un cammino comune a sostenere le azioni pastorali delle nostre comunità e a favorire e alimentare tutte le possibili e preziose collaborazioni tra di esse. Ci sia di aiuto per avanzare in un cammino per una conversione pastorale e missionaria, come auspica fortemente papa Francesco nell’Evangelii Gaudium”.

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