Petralia Sottana: la perla artistica delle Madonie

E’ considerata da più parti la «Perla delle Madonie» per le tante opere d’arte e le tracce di storia presenti nel suo territorio. Proprio da una di queste tracce comincia la storia del comune petralese. Storia antica che risale a circa diecimila anni fa quando i monti che circondano l’odierna città erano abitati in alcune grotte. Proprio una di queste grotte oggi è al centro delle indagini archeologiche. Gli è stato dato nome di «Grotta del vecchiuzzo» e al suo interno sono stati ritrovati numerosi vasi che rimandano ad un artigianato antico che con molta probabilità si praticava nel Mediterraneo orientale. Artigianato antico che ha fatto anche parlare di «stile Petralia».

Se la grotta è la più antica realtà abitativa dei petralesi, la Chiesa di san Francesco è la più antica struttura architettonica religiosa oggi esistente in questa città. Al suo interno stucchi, lesène e cornici ma soprattutto le decorazioni che raffigurano la vita di san Francesco. Di Giuseppe Salerno, noto come lo zoppo di Gangi, è la preziosa tela che rappresenta San Francesco che riceve le stimmate, risalente al 1629.

I pezzi forti dell’arte petralese sono custoditi all’interno della Matrice. La tradizione fa risalire al Laurana l’altorilievo con Maria Regina e il Bambino benedicente che si trova al suo interno. Tra i numerosi quadri che impreziosiscono il presbiterio c’è il polittico dipinto su tavola sul finire del ‘400 da un anonimo Maestro delle Madonie: le figure della Vergine, del Bambino, e dei Santi Pietro e Paolo sono dipinte su fondo oro entro una cornice in gotico fiorito.
Tante le opere d’arte che si custodiscono fra le tre navate dela Chiesa. Nell’abside si può ammirare un polittico marmoreo eseguito da Giorgio da Milano nel 1501 e raffigurante la Madonna in trono col Bambino tra i Santi Pietro e Paolo. Nel presbiterio si trovano numerosi quadri di pregevole fattura. Affreschi e marmi policromi si trovano a sinistra dell’abside insieme alla secentesca Cappella barocca del Sacramento. Un’altra cappella dell’abside ospita il gruppo marmoreo della Natività, eseguito nel ‘500 da Bartolomeo Berrettaro e Francesco del Mastro. Tra le navate laterali si possono ammirare la cinquecentesca statua della Madonna delle Grazie, la Cappella dell’Immacolata Concezione, la Pietà litica policroma dell’inizio del ‘500 posta nell’altare detto delle Anime Purganti, il quadro del Cristo al Sepolcro che occupa l’altare delle Cinque Piaghe, una secentesca statua del Patrono San Calogero. Il gruppo statuario con Maria del Rosario, Bambino e i Santi Domenico e Caterina. L’altare, dedicato a Sant’Orsola che ospita una delle più belle creazioni di Giuseppe Salerno ovvero un dipinto che raffigura il Trionfo dell’Eucarestia risalente al 1617. La Fuga in Egitto, collocata nel primo altare della navata destra. La statua di San Michele Arcangelo, posta nell’altare di Maria SS. di Monserrato, in legno dorato e di autore ignoto. Un grande Crocifisso del ‘500 in terracotta dipinta che si trova nell’omonimo altare e sovrasta un affresco con le Tre Marie e Giovanni. Di particolare interesse è il tesoro che vi si conserva. E’ composto da ricche vesti, ex voto e argenti. Tra gli argenti, di particolare pregio, sono una bellissima e preziosissima croce astile e un candelabro arabo in bronzo databile tra l’XI e XII secolo.

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