Si chiamano Madonie ma la burocrazia vi uccide il lavoro. La Piano Battaglia srl, la società che gestisce gli impianti di risalita, ha sospeso la sua attività e avviato le procedure di messa in mobilità del personale assunto. L’annuncio in un comunicato nel quale viene spiegato che a fare scattare la decisione sono stati i ritardi burocratici che hanno ostacolato l’avvio della gestione. Per la riapertura degli impianti di risalita a Piano Battaglia, infatti, si annuncia il tutto pronto da settimane. Manca però l’autorizzazione dell’Ustif, l’Ufficio del ministero dei Trasporti che ha competenza in materia di collaudo degli impianti funiviari. Tarda ad arrivare danneggiando la società che dovrebbe gestire gli impianti che, con una nota, esprime tutto il disappunto e l’amarezza della mancata autorizzazione all’apertura.
L’inverno sta finendo e a Piano Battaglia, dove tutto si annuncia pronto da tempo, per colpa della burocrazia gli impianti di risalita ancora non funzionano. Era il 19 gennaio quando si annunciavano le prove di collaudo sugli impianti di nuova costruzione. Venerdì 27 gennaio con una nota si diceva concluso, con la prova di evacuazione da parte dei tecnici del Soccorso alpino e speleologico siciliano, il collaudo della seggiovia della Mufara. Nella stessa giornata si comunicava che la cerimonia ufficiale di inaugurazione degli impianti era fissata per mercoledì 8 febbraio alle ore 11.30, presso la partenza della seggiovia e presso il rifugio Scoiattolo di Piano Battaglia. Lunedì 30 gennaio l’annuncio che avrebbero aperto in settimana gli impianti. Venerdì 3 febbraio la direzione della Piano Battaglia srl comunica che non sarà possibile aprire gli impianti di risalita perchè manca il nullaosta proveniente dall’Ustif di Napoli. Nella serata di lunedì 6 febbraio un comunicato ufficiale annuncia: «Chiusi per ritardi della burocrazia».