Le città al centro dei processi di cambiamento

L’uomo non può allontanarsi dalla città; e le città non hanno alcuna funzione senza gli uomini. Ognuno al suo posto, nel pieno rispetto dei ruoli: se da un lato l’uomo a contatto con i suoi simili, in spazi “chiusi” come le città, riesce a dare il meglio di sé, sviluppare la sua creatività e originalità; dall’altro lato, la città si pone come abitazione ideale, nell’oggi e nel domani. Proprio pensando al futuro, la Fondazione “Lauro Chiazzese” per l’Arte e la Cultura, presieduta da Gianni Puglisi, ha costruito un ciclo di conferenze tematiche su “Le città al centro dei processi di cambiamento culturale, economico e sociale”. Un vero e proprio tavolo (o tavoli) di lavoro e di studio sul ruolo delle città del futuro in linea con le politiche culturali e ambientali, in nome di una migliore qualità della vita. Per questo motivo sono stati chiamati esperti ad affrontare il tema sotto diversi punti di vista, restringere i campi e proporre cambiamenti funzionali. Primo appuntamento – giovedì 2 marzo alle 16,30, a Villa Zito, in viale Libertà, 52 a Palermo – con il botanico Francesco Maria Raimondo che parlerà del nuovo stile “Gli orti urbani” che vanno sempre più prendendo piede nelle città, simbolo del bisogno di una “vita green”, attenta alla natura e ai cibi sani. Raimondo, medaglia d’oro dell’OPTIMA (Organization for the Phyto – Taxonomic Ingestigation of the Mediterranean Area), è tra più importanti esperti di botanica, è stato preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, e ha diretto per un lungo periodo l’Orto Botanico e l’Erbario Mediterraneo, portandoli ad un livello internazionale.

Il ciclo di conferenze avrà un nuovo appuntamento il 9 marzo quando Maurizio Carta si occuperà de “La città creativa”; quindi il 12 aprile, Gianfranco Marrone affronterà la differenza tra “Città-brand e spazi-logo”, l’11 maggio, Simone Lucido si dedicherà agli “Urban cultural landscapes”, per chiudere il 25 maggio con una conferenza di Gigi Cusimano su “La città attrattiva e accessibile”.

D’altronde, è giunto il momento di occuparsi delle città, dichiara Gianni Puglisi, “forti dell’esigenza di dare (e darsi) delle regole condivise per lo sviluppo sostenibile, l’uso dello spazio, gli stili di vita e il rapporto tra l’individuo e ambiente. Le città sono organismi viventi, non vuoti contenitori senza anime; al contrario, catalizzano le energie, intellettuali e culturali, e chiedono risposte innovative”. Le indicazioni delle Nazioni Unite richiamano a meglio definire proprio il ruolo delle città nelle politiche culturali e ambientali, per la conservazione, protezione e miglioramento della qualità dell’ambiente vitale, acqua, aria, suolo, e biodiversità. Gli strumenti a disposizione sono tanti: pianificazione territoriale, politiche pubbliche, educazione e informazione, le Agende 21 locali, tutto in nome di una migliore qualità della vita.

I problemi sono tanti e urgenti, sottolinea Puglisi: “riqualificazione e ricomposizione urbana; manutenzione del territorio, del suo assetto idraulico e antisismico; ciclo integrato dei rifiuti e riciclo; abbattimento degli inquinanti con efficaci tecnologie “soft”; ristrutturazione delle reti di trasporto delle persone e delle merci; fonti energetiche rinnovabili; realizzazione delle smart city; agricoltura urbana per la sicurezza alimentare; valorizzazione dei beni storici, culturali e paesaggistici”.

 

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