Da più parti si sostiene che per il rilancio di Cefalù ci vuole un sindaco che sappia fare squadra con i suoi assessori e con i consiglieri comunali che lo sostengono. Non credo sia la soluzione ai problemi della nostra città. Oggi più che nel passato, infatti, il futuro di una comunità, di una città, non dipende solo dai suoi amministratori ma anche dalla capacità di sapere fare squadra di tutti i cittadini. Oggi non è più il tempo della delega. Le decisioni più importanti della città non si possono delegare a pochi cittadini. Tutti devono partecipare alle scelte e tutti devono poter dire la loro quando si decide il futuro della comunità. Per realizzare tutto questo ci vogliono idee.
Per fare squadra a livello cittadino urge far camminare insieme imprenditori, albergatori, commercianti, professionisti, operai, giovani, famiglie, comunità parrocchiali, associazioni, sindacati, scuole e burocrazia municipale.
Il futuro di Cefalù passa da una politica nuova portata avanti da persone che sanno agire con trasparenza amministrativa e sociale. In altre parole occorre trasformare il Municipio in una casa trasparente. Al suo interno i lavori, che si effettuano con i soldi di tutti, vanno programmati e assegnati con le aste pubbliche. I posti di responsabilità, invece, vanno messi a «concorso per idee» con procedure trasparenti e chiare per tutti.