Nuovo caso alla galleria di Tremonzelli. E’ accaduto a fine maggio e a darne notizia è livesicilia. Pochi minuti, ma interminabili. Tutti i sistemi di controllo si sono disattivati, l’auto segnalava l’avaria al motore, la potenza del motore è diminuita almeno del cinquanta per cento, il mezzo è diventato improvvisamente instabile. Chi era al volante stava effettuando un sorpasso quando la sua macchina è andata in tilt. Aveva appena percorso la galleria di Tremonzelli, sull’autostrada A19 Palermo-Catania. Ed ha temuto il peggio.
I casi anomali di macchine in panne, impianti elettrici che vanno in tilt o di mezzi in fiamme sempre nelle vicinanze dello stesso tunnel, in questi mesi si sono ripetuti. Nel corso del 2016 sono stati diversi i veicoli, tra auto, camion e motociclette andati in tilt all’interno o nei pressi della galleria più lunga dell’autostrada Palermo-Catania. In uno degli ultimi casi segnalato a inizio di quest’anno un furgone ha arrestato la sua corsa senza alcun apparente motivo. Il conducente si trovava a circa cinque chilometri prima del tunnel, stava viaggiando in direzione Palermo. Intorno alle 9 il mezzo pesante che guidava si è spento ed è rimasto al centro della carreggiata.
Un altro episodio simile a fine novembre quando un’auto è andata in avaria ad un chilometro dal tunnel, in direzione Catania. Anche in questo caso la macchina si è spenta all’improvviso. Anomalie che si sono ripetute per ben dieci volte nel solo mese di novembre. E nello stesso mese, sempre nelle vicinanze della galleria Tremonzelli, la polizia stradale ha rilevato anche cinque incidenti: il 12 novembre due nell’arco di poche ore in direzione Palermo.
L’estate scorsa si è temuto il peggio per i passeggeri di un pullman diretto all’Acquapark di Catania. Stavano per arrivare in galleria quando è esplosa la turbina del mezzo. Si è sprigionato del fumo. I passeggeri, tra cui una decina di bambini, sono usciti di corsa e sono stati messi in salvo. In un maxi incidente all’interno del tunnel è morta una donna di 36 anni e sono rimaste ferite altre tre persone.
Per alcuni anni si è parlato di una fonte di energia misteriosa che provocherebbe un’esposizione eccessiva a campi elettromagnetici, ma da tempo l’Anas ha assicurato che la galleria viene alimentata con un sistema di illuminazione elettrico tradizionale e che nel corso dei numerosi sopralluoghi effettuati, non sono mai risultate dispersioni termiche, elettriche o elettromagnetiche. Tre anni fa è così stato effettuato un attento monitoraggio di quell’area: ad occuparsene sono stati i tecnici dell’Arpa che il 20 agosto 2013 hanno installato due centraline sia in entrata che in uscita dalla galleria. I risultati non sono stati in grado di svelare il mistero, né di spiegare la sospetta incompatibilità elettromagnetica.