Un ragazzino siciliano di cui non sono state fornite le generalità ha liberato una bambina tenuta segregata in casa per quattro anni perché promessa in sposa a un uomo. La piccola non conosceva l’uomo a cui sarebbe dovuta andare in sposa. La promessa di matrimonio aveva fruttato al padre della bambina la somma di 15 mila euro. La piccola è riuscita a salvarsi chiedendo aiuto a un coetaneo, siciliano, attraverso la chat di un gioco per smartphone. Il tutto è stato ricostruito dalla polizia di Firenze che ha arrestato il padre della giovane, ora 17enne, originaria dell’Est Europa e residente nel capoluogo toscano. E’ accusato di riduzione in schiavitù. E’ stato arrestato in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere disposta dal gip su richiesta della Dda fiorentina.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia quattro anni fa la ragazza, allora 13 enne, era stata promessa in sposa dal padre a un connazionale, residente con la propria famiglia in Francia. L’accordo stipulato prevedeva il pagamento di 15 mila euro, 4 mila dei quali furono versati come acconto 10 mesi dopo, quando la famiglia del futuro sposo si recò in Italia. Nell’occasione fu stabilito che in attesa delle nozze la ragazzina avrebbe dovuto mantenere la verginità, dimagrire e imparare a fare le faccende domestiche, pena la restituzione della somma versata. In base agli accertamenti della squadra mobile, da allora la ragazza sarebbe stata segregata in casa dai genitori, che le permettevano di uscire solo poche volte al mese per fare la spesa, sempre in compagnia di uno degli uomini di famiglia. Nonostante non le fosse permesso possedere denaro e le fosse stata tolta la scheda telefonica, la ragazzina è riuscita a chiedere aiuto a un coetaneo accedendo alla chat di un gioco per smartphone grazie a una connessione wi-fi. Il ragazzino, residente in Sicilia, ha raccolto la sua richiesta di aiuto segnalando il caso a un centro antiviolenza, facendo così scattare le indagini.