Giuseppe Catanese inteso alla marina di Cefalù Peppe “varbarizza” (dal papà che portava la barba incolta e molto riccia) nasce a Cefalù l’1 aprile 1934 da Salvatore che faceva il pescatore e Giovannina Greco casalinga. Ultimo di sette fratelli s’innamora sin da piccolo del mare così tanto che nel 1955 s’imbarca sull’ammiraglia della flotta della Marina militare “Duca degli Abbruzzi “ andata in disarmo nel 1961. Giuseppe sull’ ammiraglia veste i panni di Nocchiere di bordo e vi rimane per 26 mesi. Nel 1956, alla fine del servizio militare , inizia a fare il pescatore continuando il mestiere del padre. Lo esercita quale proprietario di barca. L’8 febbraio 1961 sposa Maria Vecchio figlia di Giovanni e Concetta Liberto. Dal loro matrimonio nascono due figlie: Giovanna e Concetta.
Nel 1978 Giuseppe realizza il suo grande sogno: diventa capitano del peschereccio “Settebello”, nome che indicava il 7 d’oro delle carte napoletane. Con questa imbarcazione, realizzata a Ponticello, effettua la pesca a strascico. Nel 1988, dopo 10 anni di intenso lavoro nel mare di Cefalù, Giuseppe vende il Settebello ed intraprende la realizzazione di modellini di barche. E’ un altro suo sogno che riesce a tenere nel cassetto a a cui dedica anima e corpo con maestria e competenza fino alla fine dei suoi giorni. I modelli vengono realizzati con particolari attrezzi e con diversi tipi di legno: cipresso, noce bahia e altri tipi di legno che trovava nelle botteghe dei falegnami. Vengono realizzati i modelli di barche che venivano usati dai pescatori di Cefalù: il suo peschereccio “settebello2 ma anche uzzu, gozzo, uzzarieddu, gozzetto, che muniti di “lampara” vengono usati per la pesca del “cianciolo”. Ed ancora le imbarcazioni del “lancia” e del “lancitiedda”. Viene intervistato più volte per il programma “Linea blu” della Rai. Partecipa a molte mostre a Cefalù ed ha avuto riconoscimenti e diverse targhe. Giuseppe, muore il giorno di S. Lucia il 13 dicembre 2012 all’età di 78 anni. Lascia l’amata moglie dopo 50 anni di matrimonio felice di essere anche nonno e bisnonno. La moglie Maria dice che Peppe aveva una grande dote che lo rendeva speciale: l’amore per la famiglia ed il suo essere solare e sorridente.