Dalla prossima edizione del Cefalù film festival una giuria di donne per una sezione del festival totalmente in rosa. Lo annuncia Daniela Guercio, una delle organizzatrici del festival, che abbiamo intervistato.
La terza edizione si annuncia all’insegna di tantissime iscrizioni. Che significa questo fatto.
Significa molto. Basti pensare che all’inizio era solo una scommessa; oggi invece si contano quasi 1500 iscrizioni, che classificano il festival cefaludese tra i più conosciuti e i più richiesti. E se si pensa che alla fine è frutto del lavoro di quattro persone, che hanno saputo guardare in grande, le soddisfazioni aumentano.
Una giuria mondiale per esaminare questi corti e selezionare i finalisti. Anche questa è una novità che non può passare inosservata.
No di certo! Abbiamo imparato che i cortometraggi possono arrivare da ogni parte del mondo e mai come quest’anno conta tantissimo la presenza di una giuria eterogenea, che sappia riconoscere con più attenzione i messaggi dei registi, valorizzando (e facendo valorizzare) altre, diverse culture.
Presenti le serate del Cefalù film festival e curi il sito ufficiale della manifestazione. Stai intervistando i registi che partecipano alla terza edizione. Che idea ti stai facendo di questo mondo del cinema sconosciuto al grande pubblico.
Io non credo che sia del tutto sconosciuto. In questi ultimi anni, per me è stata certamente una piacevole scoperta, ma per molti di questi artisti, in realtà, si tratta di mettersi in gioco, all’interno di un mondo che altrove è molto conosciuto. Noi ci siamo arrivati un po’ in ritardo, anche se è meglio tardi che mai. Bisogna solo capire che a tutti questi registi è necessario offrire un piccolo spazio, non solo destinato alla proiezioni del proprio cortometraggio, ma cercando di farci raccontare i loro punti di vista, il modo in cui analizzano scene e battute, la scelta dei protagonisti e soprattutto del tema. Insomma, arrivati a questo punto, fare luce su tantissimi bravi professionisti è di vitale importanza: accresce loro e vitalizza il festival.
Tanti cortometraggi affrontano il tema della donna. Secondo te è pensabile nel prossimo futuro del Cefalù film festival aprire una sezione dedicata proprio al mondo femminile?
Non deve rimanere solo un’idea, ma spero si traduca presto in una realtà. Credo anzi che in questi anni, spesso e volentieri, abbiamo avuto tantissimi spunti tematici da affrontare. E ancora di più con questi quasi 1500 previsti per la terza edizione. Magari già la prossima sfida potrà essere proprio quella di dedicare una giuria e una sezione totalmente in rosa. Chissà…