Nonno Francesco ci lascia 5 giorni prima dei 100 anni

Il 26 febbraio avrebbe dovuto compiere cento anni e per l’occasione suo fratello Joseph, che vive in America, un mese fa ci aveva inviato un messaggio di augurio. Ci aveva chiesto di renderlo pubblico il giorno del compleanno del fratello. Un’ora fa, però, Joseph  ci ha telefonato piangendo per annunciarci che il fratello è morto. Ci ha chiesto di far conoscere lo stesso la lettera che aveva scritto per i suoi cento anni di vita. La pubblichiamo certi che, dall’alto dove adesso vive, Francesco saprà ringraziare il fratello  Joseph per il bel pensiero che aveva avuto.

Il mio nome è Joseph Giuseppe Maranto, emigrato in America nel 1957 e residente in California con la mia famiglia per molti anni. Questo articolo è per riportare un episodio militare e la personalità di mio fratello Francesco (Ciccio) Maranto (nella foto); residente a Cefalu, che il 26 febbraio compie 100 anni.

Il ministro della difesa Italiana con atto 27124 ha conferito a Francesco, soldato, durante la seconda Guerra mondiale, una croce al valore militare con la seguente motivazione: “Durante un‘azione di distruzione condotta dai nostri mortai sulle linee nemiche, rimasto interrotto il collegamento telefonico tra l‘osservatorio e le postazioni dei pezzi, si offriva volontariamente sotto intense fuoco nemico per riparare i guasti della linea. Benché all’inizio del lavoro, avesse riportato una ferita; non desisteva del suo compito riuscendo ad assolvere la missione.  Kurvelseh (Fronte Greco), 12 Aprile 1941″.

Questo gesto militaresco di Ciccio non ha ulteriori commenti, ma riflette, come sempre, la sua coraggiosa e ammirevole personalità. Non ha avuto paura di rischiare la sua vita per il sentimento patriottico dell’amata Italia.  Ciccio è stato durante la sua vita, un uomo decente, dedicato al lavoro in Cefalù e in Svizzera, attento alla famiglia e mai pauroso di azioni difficili.

Le forze italiane, basate in Albania, durante la seconda Guerra mondiale nel 1940-41 combatterono contro la Grecia in un terreno difficilmente montagnoso.  All’inzio della Guerra, la situazione strategica delle forze italiane non appariva favorevole, ma dopo in Aprile 1941, la Germania invadeva la Jugoslavia e entrambe le forze in poco tempo, invasero la Grecia e le isole. Nel 1943, le forze Americane e inglesi incominciarono ad invadere l’Italia e dopo l’armistizio del Settembre 1943, in Grecia, alcuni reggimenti Italiani si sono arresi ai tedeschi, e molti furono spedite in Germania. Ciccio con molti altri soldati Italiani hanno resistito e per più di uno anno vissero nelle montagne greche come raminchi. In alcune zone della Grecia italiani e tedeschi vennero in conflitto e i tedeschi commisero atti atroci. L’episodio del massacro delle forze Italiane, comandate dal capitano Covelli, nell’isola di Cefalonia è un fatto storico e fu riportato in un cinema. Dopo un anno della fine della guerra in Italia, Ciccio, con una nave Italiana, torna a Cefalu con un treno pieno di militari Siciliani. Provenivano da diversi parti dell’Europa. Ricordo quella mattina che Ciccio arrivò alla stazione di Cefalu. Non aveva un bagaglio ma uno zaino, vestito semi-militare, scarpe a stivaletto di un militare tedesco, e poche lire in tasca. Io ricordo, ancora, che mio fratello giudicandolo di come arrivò a Cefalù mi sembrava un soldato sconfitto in guerra, ma felice e sorridente di ritornare a casa dopo parecchi anni e orgoglioso di avere compiuto il suo dovere militare.

Io e la mia famiglia, sebbene lontani, dalla California mandiamo a Ciccio il nostro amore come sempre.

Joseph Maranto Frutticulturista
Ritirado Universita’ della California
Emeritus

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