Governo, Mattarella prende tempo

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Dopo le consultazioni di lunedì nel corso delle quali M5s e Lega hanno fatto il nome di Giuseppe Conte come premier, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sembra non essere ancora pronto a dare l’incarico per formare il nuovo governo al professore di diritto scelto da Di Maio e Salvini. Il Capo dello Stato, incontrati i presidenti della Camera, Roberto Fico, e del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, prende tempo, secondo fonti stampa forse non completamente convinto dal curriculum di Conte e da un suo criticato rapporto con la vicenda Stamina.

Martedì mattina, mentre Sergio Mattarella riceve i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, sulla stampa rimbalzano due polemiche che investono il nome di Conte. C’è da un lato il legame con la vicenda Stamina, da legale di una famiglia coinvolta, dall’altro la New York University, che smentisce che Conte abbia “perfezionato” i suoi studi lì, come da suo curriculum. Durante la giornata Davide Vannoni, il padre del metodo Stamina, smentisce contatti con Conte. E M5s dichiara che il professore nell’ateneo americano ha compiuto ricerche e perfezionato l’inglese giuridico, pur non essendone stato studente. “Sono tutte stupidaggini, sarà un buon premier”, assicura l’ex moglie del professore, che continua a tacere.

Incarico non prima di giovedì – Ma la vicenda del curriculum ha eco internazionale, spuntano dubbi anche sulle frequentazioni delle universita’ di Vienna e Cambridge. Mattarella, che compie un’attento vaglio del profilo del candidato premier, sceglie di prendere tutto il tempo necessario: il prescelto non dovrebbe essere convocato al Quirinale per il conferimento dell’incarico prima di giovedì. Intanto, però, la bufera su Conte, che si somma ai dubbi su Paolo Savona, il prof anti-euro indicato dalla Lega per il ministero dell’Economia, fa traballare l’intesa giallo-verde. Di Maio e Salvini si incontrano a pranzo in una mensa nel centro di Roma. Ed è mistero su un colloquio dei due con Conte, in un primo momento confermato da fonti del Movimento. “Non sanno che inventarsi”, sbotta Di Maio quando al termine dell’incontro gli chiedono delle polemiche su Conte. Mentre Salvini difende a spada tratta Savona: “Mi piacerebbe molto, sarebbe una garanzia per gli italiani”. Ad agitare le acque c’è un’idea che torna a farsi largo tra i Cinque stelle: se Conte non regge allo ‘stress test’, meglio tornare al nome di Di Maio per Palazzo Chigi. Alla Lega, magari con un dirigente come Giancarlo Giorgetti, potrebbe andare l’Economia e altri ministeri di peso.

I dubbi sulla premiership pentastellata – Salvini, però, ripete il suo no fermo alla premiership stellata. E avverte: “Noi abbiamo fatto tutto il lavoro e gli sforzi possibili, siamo pronti. Non c’è tempo da perdere: o si cambia l’Italia, o si vota”.

Intanto anche i Cinque stelle, con Giulia Grillo e Laura Castelli, assicurano che si va avanti sul nome di Conte. E anche sull’82enne Savona, il cui profilo sembra destare più di una perplessita’ al Colle, i pentastellati rassicurano i futuri alleati di governo. Ma la Lega non si fida. E con Lorenzo Fontana avverte: “Se salta Conte bisognerebbe tornare a ridiscutere tutto. E un veto su Savona sarebbe un bel problema”. Si va avanti, dunque. Ma l’esito delle trattative non è scontato. E neanche la squadra dei ministri, su cui M5s e Lega continuano a trattare, anche se ora, in ossequio alle prerogative del Quirinale, precisano: “I nomi al Colle li farà il premier incaricato”. Intanto la Cei, con le parole del presidente Gualtiero Bassetti, avverte che il passaggio è delicato: “Ricordiamo a tutti come non basti nemmeno avere un governo per poter guidare il Paese. Occorre questo Paese conoscerlo davvero. Grazie a Mattarella per la sua guida paziente”

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