Era il 17 luglio del 1943, gli Alleati avanzavano guidati dal generale George Patton che alla testa della VII Armata statunitense era sbarcato a Gela il 10 luglio.
Le divisioni tedesche a questo punto decidono di rallentare l’avanzata facendo saltare alcuni ponti “strategici”.
Quel triste giorno toccò al ponte della ferrovia a poche centinaia di metri dalla sua casa di campagna. … la guerra, come non mai, toccò il territorio di Cefalù.
Tra i testimoni della cruenta battaglia Vincenzo Verderaime, adesso residente negli USA a Greenwood (Mississippi). “Sono nato il 18 luglio ed allora avevo 6 anni, era il giorno prima del mio compleanno. Sono passati da allora 75 anni ma le immagini, terribili, sono rimaste impresse nella mia mente in maniera indelebile”.
I suo racconto inizia col ricordo di una forte esplosione (poi ne udì tantissime) e una grossa scheggia di roccia che perfora il tetto della casa di campagna: “E’ caduta a circa un piede da mia zia, ma non si fece male. Conservo però la roccia come cimelio.
Ci mise poi pure la data”. Data drammaticamente indimenticabile. Verderaime dice che c’erano in zona molti soldati alleati: “avrebbero dovuto – secondo il suo racconto – attraversare la Sicilia, ma erano impossibilitati a farlo rapidamente per via dei ponti fatti saltare dai tedeschi. Così, dopo l’esplosione, passarono due o tre giorni prima che gli americani costruissero una strada a nord della ferrovia. Verderaime si rende conto, pur ancora bambino, che era stata una dura battaglia e che c’erano state non poche vittime: “Erano avvolti in lenzuola bianche e mi dissero dopo che i Canadesi erano stati portati al Cimitero di Cefalù”.
Secondo quanto dichiarato al giornale americano “Commonnwealth, Greenwood, Miss dell’11 luglio del 1993 e poi 27 maggio 2005, alcuni soldati potrebbero essere sepolti sul campo di battaglia vicino al ponte distrutto.
Una ricerca storica certamente si impone per meglio capire cosa è accaduto in quei giorni …. Intanto Vincenzo Verderaime, felicemente sposato con Joyce Irwin (nella foto sotto), lancia un monito: “La Guerra non è una cosa bella per nessuno. La Pace è la cosa migliore e senza pace non può esserci vero progresso per il mondo”.
Sotto la celebre foto di Robert Capa a poche ore da quella Battaglia.