Il Chievo è accusato di plusvalenze fittizie mentre il Parma è a giudizio per tentato illecito sportivo dopo alcuni messaggi con i giocatori avversari prima della sfida contro lo Spezia.
Le due società tremano e la loro presenza al prossimo campionato della massima serie italiana è a forte rischio se le richieste avanzate dalla Procura della Figc verranno accolte, e quindi applicate in termini di punti di penalizzazione, sulla stagione appena conclusa. Il caso del Chievo riguarda una serie di scambi con il Cesena, per i quali le due società andranno a processo il 17 luglio: le due società, come svelato dal giornalista Pippo Russo, si sarebbero scambiati 30 calciatori generando plusvalenze fittizie per più di 25 milioni di euro, stando all’accusa della Procura federale.
Per quanto riguarda il Parma, invece, il caso riguarda alcuni sms inviati dall’attaccante Emanuele Calaiò ai calciatori dello Spezia prima della gara in Serie B dello scorso 18 maggio. Un tentato illecito sportivo come sostiene l’accusa avendo “posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta, tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell’applicativo di messaggistica WhatsApp”.
La palla passa al Tribunale federale nazionale che si occuperà di entrambe le questioni. Nel caso di penalizzazioni importanti “afflittive”, cioè da eseguire sulle classifiche dell’ultima stagione, la Serie A cambierebbe volto.