Abbiamo ricevuto e pubblichiamo un comunicato, a firma di Francesco Randone della Federalberghi, sulle rimostranze di questi giorni da parte dell’Associazione degli artigiani, commercianti e ristoratori della città di Cefalù.
Leggendo alcune comunicazioni che vengono pubblicate sui giornali telematici locali, voglio ricordare, a chi l’ha già forse dimenticato, che negli ultimi 10 anni circa la Federalberghi e il consorzio degli albergatori Cefalù Holidays sono rimaste le uniche due aggregazioni che hanno contestato e protestato contro le scelte di immagine, servizi, brand e tassazione delle amministrazioni passate, arrivando persino alla chiusura e ad uno sciopero delle strutture nell’inverno 2012. In questi anni il comparto alberghiero di Cefalù, pur se in anni terribili, a causa della crisi internazionale e nazionale ha continuato ad investire coraggiosamente per cercare di intercettare un target turistico di qualità realizzando sia nuove strutture, che ristrutturando e riqualificando quasi tutte quelle esistenti.
In questi anni dove altre aggregazioni o associazioni sono rimaste “in sonno”, abbiamo sempre sostenuto che in una destinazione turistica, le associazioni di categoria devono interloquire con qualsiasi amministrazione, così come queste ultime non possono non esimersi dal dialogare e confrontarsi con le predette associazioni, senza tra l’altro incorrere in strumentalizzazioni politiche. In un periodo dove tutte le attività produttive, hanno fatto e fanno sforzi notevoli per far risalire l’immagine e la qualità, che oggi la destinazione tutta attraverso azioni programmatiche e condivise deve cercare di raggiungere, pur condividendo nella sostanza ma non nella forma le rimostranze degli amici dell’ARCOM, ritengo che ulteriori polemiche sui giornali online danneggino e sminuiscono l’immagine della nostra città.
Certo di condividere anche il pensiero della neonata Cefalù Hosts, associazione che rappresenta l’extralberghiero e presieduta da Salvatore Di Giorgi. Cordialmente. Francesco Randone