Un gruppo di genovesi rimasti senza casa a causa del crollo di ponte Morandi ha chiesto e ottenuto di poter assistere alla riunione congiunta dei Consigli regionale e comunale dedicata al disastro. Gli sfollati, residenti in via Porro, si sono sfogati al grido di “Rispetto, rispetto”. La principale richiesta riguarda garanzie per le abitazioni prima della demolizione. Botta e risposta tra Luigi Di Maio e Giovanni Toti sugli sfollati.
Gli sfollati hanno distribuito un volantino dal titolo “Quelli del ponte Morandi”, con scritto: “50 anni di servitù, due settimane di sofferenze”.
Al termine dell’intervento del commissario per l’emergenza Giovanni Toti hanno manifestato la loro rabbia gridando “Veniamo prima noi delle imprese, veniamo prima noi della viabilità, ci siamo prima noi, vogliamo la casa!”. “Abbiate la stessa considerazione che avete avuto per Ansaldo Energia”, ha gridato una donna.
Di Maio: “Gli sfollati hanno ragione” – Gli sfollati che hanno protestato a Genova “hanno perfettamente ragione. Non si può lasciare la gente in Italia in balia delle elemosine di Autostrade”. Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio.
Le risposta di Toti: “Come fai a dire queste cose?” – “Caro Luigi Di Maio, ma a Genova ci sei pure venuto, come fai a dire queste cose? Le famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro case stanno tutte avendo un alloggio pubblico”. Lo ha scritto il governatore ligure Giovanni Toti in risposta al vicepremier sugli sfollati, aggiungendo: “E’ stato fatto a tempo di record, grazie a Comune e Regione. I soldi che ricevono sono quelli decisi dal Governo, quindi da Di Maio stesso”.
Sindaco Bucci: “A sfollati case entro settembre” – “Pensavamo di dare una casa agli sfollati di ponte Morandi entro novembre, invece probabilmente ci riusciremo entro fine settembre”. Lo ha affermato il sindaco di Genova, Marco Bucci. “La città ha dimostrato che non si scherza, ne sono orgoglioso”, ha commenta il primo cittadino del capoluogo ligure ricordando che oltre alle case alternative messe a disposizione dalle istituzioni pubbliche sono stati 98 gli alloggi messi a disposizione dai privati.
Genova e Liguria chiedono legge speciale – Al termine della riunione, i Consigli di Regione e Comune hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui si richiede al governo “una legge speciale per Genova che snellisca le procedure per l’affidamento dei lavori di progettazione e di esecuzione delle opere per ricostruire ponte Morandi, verificando se ci sono le condizioni per prevedere, per il periodo dell’emergenza, la sospensione del pagamento di mutui, tributi, contributi e premi”. Il documento chiede al governo di “indicare un commissario straordinario per la ricostruzione e idonei strumenti quali ad esempio l’istituzione di una zona economica speciale, che prevedano finanziamenti e misure specifiche di carattere economico e fiscale, compresi strumenti di integrazione salariale a favore delle attività economiche coinvolte e l’attivazione di specifici ammortizzatori sociali”.