E’ ancora duello tra Lega ed M5s sulle priorità programmatiche da inserire nella prossima legge di bilancio. Matteo Salvini riunisce i suoi tecnici, capigruppo e sottosegretari al Viminale e stila la lista delle proposte – stop legge Fornero e flat tax in testa – assicurando però che la manovra rispetterà ogni regola. Un modo per abbassare i toni, apprezzato dai mercati che registrano un calo dello spread a 265 punti. Stesso discorso per la reazione in Borsa che chiude in rialzo dell’1,01%. Ma Luigi Di Maio va subito in pressing sul reddito di cittadinanza, tenendo ancora alta la tensione con l’alleato sul tema delle priorità. “Vedremo di rispettare tutte le regole tutti i vincoli e tutti gli impegni presi”, assicura il vicepremier leghista, fiducioso che si possa “far crescere questo paese e far star meglio gli italiani senza irritare coloro che ci osservano dall’alto. Vedremo – promette il segretario federale – di essere bravi e convincenti”. Ma il capo politico dei 5 stelle, parlando a Napoli, rilancia il cavallo di battaglia del movimento, ribadendo che il reddito di cittadinanza “è la priorità” di questa legge di bilancio che, al di là di tutti i distinguo “deve essere coraggiosa”. “Non me ne frega niente – incalza Di Maio – se c’è una agenzia di rating che dice che il reddito di cittadinanza è inopportuno. E’ proprio per seguire quelle agenzie di rating che oggi ci troviamo il numero di disoccupati e il numero di poveri che abbiamo in Italia”. In mezzo a questa sfida tra alleati di governo si trovano il premier Conte, chiamato a fare la sintesi nelle prossime settimane e il ministro dell’Economia, Tria, attento a far quadrare i conti e a rassicurare l’Europa. Tria ha lavorato per tutto il giorno al ministero, incontrando i collaboratori per definire soprattutto l’ambito macroeconomico entro il quale la manovra potrà essere realizzata. Venerdì e sabato, poi, volerà a Vienna per l’Ecofin e l’Eurogruppo, dove lavorerà per dissipare ogni dubbio rispetto alla tenuta delle nostre finanze. Appena ieri Salvini ha ribadito che intende “sfiorare il 3%”, Luigi Di Maio in passato aveva addirittura ipotizzato uno sforamento. Il titolare del Tesoro, invece, anche tenuto conto il nostro alto debito pubblico, sembra intenzionato a stare sotto il 2%. Una presa di posizione che agita i due leader di riferimento del governo gialloverde che dovrebbero fare un punto della situazione con Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi e con lo stesso Tria nelle prossime ore, molto probabilmente in mattinata.