Arriva Papa Francesco nel nome di Pino e Biagio. Saranno due i simboli palermitani che daranno tonalità alla visita del Papa nel capoluogo palermitano. Da un lato Pino Puglisi ucciso dalla mafia proprio il 15 settembre di 25 anni fa, giorno del suo compleanno. Dall’altro lato Biagio Conte e la sua carità silenziosa. In una terra dove non si parla più di mafia, il Papa arriva per parlarne e non far dimenticare alla Sicilia, per prima, e all’Italia intera che la mafia c’è ed ancora opprime la vita quotidiana della gente.
A Pino Puglisi il Papa renderà omaggio dopo la tappa mattiniera a Piazza Armerina. E il ricordo di padre Puglisi sarà l’occasione per la Chiesa siciliana e palermitana, in particolare, per tornare a pronunciare parole nette contro la mafia. Erano altri tempi quelli di Pappalardo che condannava la mafia dal pulpito e del Papa polacco che gridava forte contro il male oscuro della Sicilia nella Valle dei Templi alla fine di una celebrazione eucaristica. L’arcivescovo Corrado Lorefice ha anticipato che Papa Francesco dirà ai mafiosi di convertirsi, proprio come ammonì Wojtyla ad Agrigento. E così per un giorno l’informazione si ricorderà che la Sicilia è ancora terra di mafia. Tema dimenticato, sparito dalle agende dei politici, non più presente nel mondo dell’informazione. Tema dimenticato che viene ricordato solo per raccontare un passato che molti dicono superato ma che in realtà di superato ha ben poco. In questa Palermo, che ha dimenticato il suo male oscuro, il Papa incontra il vero simbolo del riscatto, quel Biagio Conte che da anni vive accanto a chi davvero è senza voce nella società. Papa Francesco, infatti, pranzerà con gli ospiti della Missione di Biagio Conte.
Ecco la chiesa che incontra il Papa. Una chiesa martire e testimone. Una chiesa che è stata capace di sacrificare la propria vita di fronte alla tirannia della mafia. Una chiesa che da anni vive in silenzio la carità evangelica servendo i poveri. Oggi Papa Francesco lancerà una sfida alla chiesa siciliana e a quanti credono di poter vivere il vangelo, e sono tanti, nelle stanze ovattate della vita quotidiana. Oggi Papa Francesco lancerà una sfida alle coscienze sopite di chi crede che la Sicilia è cambiata e non si accorge, invece, che vi manca sempre di più il lavoro, la dignità, la libertà. Una terra sempre più dimenticata dalla quale fuggono in tanti nel silenzio assordate delle istituzioni che fingono di non accorgersi che insieme a tanti migranti che arrivano ci sono tantissimi emigranti che lasciano la terra dove sono nati e cresciuti.