Per quattro giorni è stato nella comunità di Rocca Pietore in provincia di Belluno nella zona che in poche ore si è trasformata in una vera e propria apocalisse per colpa del maltempo. E’ Giovanni Catanese che da quattro anni vive a Treviso dove fa il vigile del fuoco. «Eravamo veramente pochi il primo giorno di fronte a quel disastro dove mancava luce, acqua, telefono… poi la macchina dei soccorsi si è messa in moto… finalmente anche i media sono arrivati mostrando cosa era successo in quelle zone stupende. Ciò rimarrà impresso nella mia mente». Di questi giorni fra l’apocalisse dice di portare con se due cose: «la tempra e il carattere dei montanari… gente semplice, abituati a lavorare sodo e a far tutto da soli senza chiedere a nessuno nonostante li ci fosse tanta distruzione o avessero subito ingenti danni. Gente che non molla anzi si è rialzata e si è rimboccata le maniche».
Giovanni ha lasciato Cefalù quattro anni fa per andare a Treviso a fare il vigile del fuoco. In poco tempo si è ambientato. «La qualità della vita qui è è elevata e i servizi sono ottimi». A Treviso ha trovato anche la sua anima gemella e si è sposato mettendo su famiglia. Parlando dell’apocalisse bellunese dove ha operato aggiunge: «E’ stato bellissimo vederli tornare a sorridere e sentire il loro grazie che ti riempie il cuore e ti dà una carica immensa. Difficile esprimere e raccontare tutto. Abbiamo trovato una comunità forte, unita e solidale… un grande sindaco che ha fatto tantissimo per noi e soprattutto per la sua gente e la sua sua gente a sua volta nei nostri confronti. E poi come avviene sono nelle grandi famiglie come il Corpo Nazionale e in queste occasioni prima di tornare a casa capita di ritrovarsi con il mitico ex Turno C Conegliano dove tutto è iniziato».
Ora Giovanni dopo avere sistemati armadietti e zaino della colonna mobile è tornato in turno tra le strade della Marca Trevigiana carico e soddisfatto. Il suo pensiero va ai genitori che si trovano a Cefalù. A loro e per quanti lo conoscono lancia un messaggio: «Facciamo il lavoro più bello del mondo #tralagenteperlagente».