La Commissione europea ha deciso di non avviare la procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. Un “accordo non perfetto” perché “non risolve i problemi economici dell’Italia a lungo termine”, secondo il vicepresidente dell’esecutivo europeo Valdis Dombrovskis, che ha motivato la decisione assieme al commissario Pierre Moscovici. Per quest’ultimo “ha vinto il dialogo politico”.
“Le misure addizionali trovate dall’Italia ammontano a 10,25 miliardi di euro”, ha sottolineato Dombrovskis, ricordando che l’intesa ha evitato la procedura d’infrazione “a condizione però che tali misure vengano attuate pienamente”. Se Palazzo Chigi rispetterà le linee guida, “potrà evitare un peggioramento del deficit strutturale a fronte dell’aumento dello 0,8% previsti nella Manovra originale”.
La Commissione ha in sostanza deciso di soprassedere sull’avvio della procedura in attesa di ulteriori verifiche da compiere nelle prossime settimane. Si tornerà poi a fare il punto della situazione a gennaio, una volta che la legge di bilancio sarà stata approvata dal Parlamento.
“Per l’anno 2020, di 12,2 miliardi di euro in misure presentate dal governo italiano, 9,4 miliardi sono salvaguardie sull’Iva”, ha osservato Dombrovskis. “Quindi si tratta di una strategia che poggia moltissimo sull’attuazione delle clausole di salvaguardia sull’Iva”.
Juncker: “Seguiremo l’andamento del bilancio” – “L’adozione” delle misure annunciate, “compresa la prevista clausola di salvaguardia (il meccanismo di ‘congelamento’) nella Manovra, “che il Parlamento dovrà votare” entro l’anno, “permetterebbe alla Commissione di non raccomandare l’avvio di una procedura per disavanzo eccessivo a questo stadio”. Lo si legge nella lettera inviata al premier Conte da Jean-Claude Juncker, Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici. “La Commissione continuerà a seguire l’andamento del bilancio e della Manovra 2019, nel contesto del semestre europeo”.
Moscovici: “Vittoria del dialogo rispetto allo scontro” – “E’ una vittoria del dialogo politico che la Commissione ha preferito rispetto allo scontro. Alcuni avevano auspicato una crisi, noi invece abbiamo sempre puntato a una soluzione”, ha detto Pierre Moscovici. Dallo 0,8% della Manovra iniziale, “il peggioramento strutturale è stato portato ora a zero”.
“L’Italia sta a cuore all’Europa e all’area euro, che esce rafforzata da questo risultato positivo”, ha affermato ancora il commissario europeo, per il quale l’accordo raggiunto tra Roma e Bruxelles “dimostra che la Commissione non è nemica del popolo italiano come qualcuno voleva dipingerci”.
“Sulla decisione pesa anche il contesto europeo” – “Se vivessimo in una bolla che ignora l’atmosfera, con l’aumento dei nazionalisti, degli anti europei, degli anti burocrati, saremmo completamente matti. Noi sappiamo che era meglio arrivare a non aprire la procedura, piuttosto che averne una per il piacere del principio. Non possiamo ignorare il contesto”, ha proseguito Moscovici, rispondendo a chi gli chiede se la decisione di “salvare” l’Italia sia conseguenza del contesto europeo, con le elezioni europee alle porte e le contestazioni dei gilet gialli.
Il commissario Ue agli Affari economici ha poi parlato di “accordo win-win”, che dimostra come le regole europee funzionano e che “funzionano meglio quando vengono applicate con uno spirito costruttivo e dissuasivo, piuttosto che con un uso disciplinare e punitivo”. L’intesa riflette anche il fatto che “l’Italia ha rivisto al più 1%, a fronte del più 1,5% inizialmente indicato”, la stima sulla crescita del Pil 2019. Dombrovskis ha voluto infine tributare un ringraziamento al premier Conte e al ministro dell’Economia Giovanni Tria “per il loro impegno personale” nella trattativa.
Intanto è “pronto” l’emendamento alla Manovra che recepisce l’esito della trattativa con l’Ue. Secondo quanto si apprende, il governo presenterà le modifiche sui saldi, che prevedono la riduzione dei fondi per reddito di cittadinanza e pensioni, in commissione Bilancio subito dopo l’intervento in Senato del presidente del Consiglio.
La Germania: “L’accordo Italia-Ue è un buon segno” – L’intesa raggiunta fra Roma e Bruxelles è stata commentata anche dall’esecutivo della Germania. “E’ un buon segno che l’Italia adesso si sia accordata con la Commissione Ue, per un approccio comune sul bilancio italiano”, ha affermato il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz.