Salta il Consiglio dei ministri sull’approvazione del maxi-decreto reddito di cittadinanza e quota 100. La riunione di governo, inizialmente annunciata per il 10 gennaio, sarà rinviata alla settimana prossima. Ufficialmente si tratta di problemi di agenda dei ministri, ma pare che il vero motivo sia legato alle divisioni all’interno dell’esecutivo. Tutti però smentiscono ipotesi di crisi, a cominciare dall’entourage di Matteo Salvini.
Salvini: “Meglio usare qualche giorno in più” – Il ministro dell’Interno a Porta a porta ha detto che a questo punto è molto meglio rinviare di qualche giorno la messa a punto di reddito e quota 100. “Preferisco – ha affermato al microfono di Bruno Vespa – usare alcuni giorni in più e non fare errori. Non devo per forza approvarlo venerdì, se posso farlo mercoledì e farlo meglio”. E sull’ipotesi crisi: “Andiamo avanti, nonostante gli uccelli del malaugurio”.
Slitta il decreto – Slitta dunque il decreto che contiene i due provvedimenti chiave del governo, reddito di cittadinanza e quota 100. L’esame della Ragioneria generale dello Stato sta richiedendo più tempo del previsto. Ma i motivi sono soprattutto politici. A creare tensione anche l’altolà della Lega sui fondi ai disabili. Se non ci sono non votiamo, avevano avvisato Salvini e i suoi dopo aver visto l’ultima versione del testo, uscita dal preconsiglio tecnico di martedì. “I soldi per gli invalidi ci sono, l’ho detto anche a Salvini – è la rassicurazione di Luigi Di Maio – i 260mila invalidi che percepiscono un trattamento avranno accesso al programma del reddito di cittadinanza senza doversi riqualificare per il lavoro e avranno una pensione a 780 euro se sono da soli, mentre se stanno in un nucleo familiare il nucleo avrà 1300 euro e chi è in famiglia, per esempio la mamma, avrà la possibilità di stargli vicino senza dover cercare un lavoro”.
Sui tempi, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha definito “possibile” il rinvio a venerdì prossimo, data plausibile anche alla luce dell’incrocio delle agende di premier e vicepremier. Luigi Di Maio nel frattempo ha annullato il suo viaggio istituzionale negli Stati Uniti: ufficialmente per lo “shutdown” governativo, tanto che la missione “sarà riprogrammata a breve”. Ma di certo il cambio di programma è un assist per il leader pentastellato che potrà rimanere a Roma a seguire l’iter del decreto, alla cui approvazione il M5s ha intenzione di legare un maxi evento nella Capitale.
Tfr statali, si cerca la quadra – Nel frattempo si cerca anche una soluzione al nodo del Tfr degli statali che, secondo la bozza di decreto, andrebbe trattenuto fino al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento. “Il ministro ancora una volta, in questo caso a distanza di meno di 24 ore, smentisce sé stesso dichiarando apertamente che si metteranno le mani nelle tasche dei lavoratori pubblici”, attacca la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commentando le parole della titolare della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che a differenza di quanto affermato martedì ha sostenuto che solo una parte degli interessi per avere subito la buonuscita sarà a carico dello Stato.
Intanto in una nuova bozza del testo, che dovrebbe reintrodurre il cda per l’Inps, spunta una nuova norma per la selezione della governance: il presidente e gli altri membri – quasi certamente 4 – saranno scelti tra dirigenti della Pa da porre “fuori ruolo”.