Fca sta lavorando all’adeguamento del piano di investimenti in Italia alla luce dell’ecotassa, assicurando che il piano “non viene stoppato”. Mike Manley, al suo esordio al Salone dell’Auto di Detroit nelle vesti di amministratore delegato al posto di Sergio Marchionne, spiega che è in corso una revisione in questi giorni. “Non mi sbilancio” sui contenuti, dice precisando che l’adeguamento arriva in seguito “ai cambiamenti nelle condizioni di mercato generati dalle nuove iniziative. Il piano comunque non viene stoppato”. Immediata la reazione dei sindacati alla possibilità che il piano da 5 miliardi di euro in tre anni venga rivisto. ”Comprendiamo le motivazioni di Fca, ma noi non siamo disposti a mettere in discussione il piano industriale che ci è stato presentato. Quel che è certo è che faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada”, afferma il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, sottolineando che “non possono essere i lavoratori a pagare le scelte del nostro governo, al quale abbiamo già più volte sollevato la questione chiedendo di rivedere il provvedimento”. La Fiom si dice pronta alla mobilitazione perchè le dichiarazioni di Manley mettono a “rischio l’occupazione per i lavoratori degli stabilimenti italiani che da anni sono in cassa integrazione perché i piani industriali dichiarati non sono stati realizzati”. Al suo esordio a Detroit, Manley – in un’intervista alla Cnbc – paventa anche un aumento della capacità produttiva per Jeep al fine di soddisfare la crescente domanda. Un aumento che potrebbe tradursi anche nella creazione di nuovi posti di lavoro. Scongiurando tagli importanti per Fca, l’amministratore delegato osserva come la casa automobilistica ha tutte le carte in regola “per centrare i suoi obiettivi come società autonoma”. Al momento – ha aggiunto secondo quanto riportato da Reuters – inoltre Comau e Teksid non sono in vendita: ”voglio costruire valore in queste attività. Se sarò in grado di farlo, questo mi offrirà opzioni in futuro”. La vendita di Magneti Marelli ha alimentato i rumors su una possibile cessione di Comau e Teksid. “Nel 2018 ho imparato una cosa: mai dire mai. Queste attività hanno un valore e ci sono state persone che ne hanno voluto parlare con noi”.