Saranno le Poste a gestire il reddito di cittadinanza, a chiamare gli aventi diritto e a consegnare le carte prepagate. A spiegare come funzionerà il servizio è l’amministratore delegato Matteo Del Fante, precisando che l’azienda lavorerà in tandem con l’Inps. “L’Istituto di previdenza verificherà i requisiti dice – e noi convocheremo gli utenti”. E il vicepremier Luigi Di Maio sottolinea: “Da ora in poi chi non ha niente avrà almeno 750 euro”.
Come funzionerà la card – L’Istituto di previdenza verificherà i requisiti di chi chiede il trattamento, che potrà presentare domanda online e, quando l’istituto di previdenza darà parere positivo, spiega Del Fante, “a chi ha diritto noi consegneremo carta e pin – spiega l’a.d. -. Non si può spedire a casa per questioni di antiriciclaggio. Dopo la consegna, la carta è già funzionante con l’importo stabilito”. Le tessere sono già in stampa e già pronte ad essere utilizzate, una volta che saranno ritirate negli uffici postali”.
Di Maio: “Metteremo i deboli in sicurezza” – Di Maio ha parlato dei dettagli della misura intervenendo all’evento M5S sul reddito e ha detto: “Con il reddito, se mai ci sarà la recessione, io non so se andremo in recessione, noi metteremo in sicurezza le fasce più deboli. Parlavo di questo principio quando abbiamo detto ‘aboliamo la povertà”.
“Il reddito anche per creare impresa” – “Noi vogliamo formare imprenditori, spingere persone all’autoimprenditorialità, per questo abbiamo previsto la possibilità di prendere sei mesi di assegno per l’avvio dell’azienda”, spiega Di Maio dal palco. “Noi crediamo tantissimo nel valore delle piccole e medie imprese italiane – continua – e con vari strumenti, anche con il reddito di cittadinanza, vogliamo creare nuovi imprenditori”.
Il premier Conte: non è assistenzialismo – “Non ci parlate di finalità assistenziale” per il reddito di cittadinanza: “non è questa la riforma che abbiamo concepito e realizzato”, dice il premier Giuseppe Conte all’evento M5s. “Meramente assistenziale? Dipende da come lo progettiamo. Siamo sempre stati consapevoli del rischio ma si realizza una misura assistenziale quando lo stato ai cittadini, con spirito paternalistico, dispensa benefici economici, senza sollecitarli a migliorare le loro condizioni. Qui i cittadini sono incentivati a trovare un lavoro, i meccanismi disincentivanti col tempo sono formidabili. Sono sollecitati e stimolati a meccanismi utili alla società”, sottolinea. “Con il reddito di cittadinanza rafforziamo l’investimento di fiducia dei cittadini nelle proprie istituzioni. Un modello di stato sociale in cui i cittadini possono finalmente riscrivere il proprio destino lavorativo e il proprio futuro”.
Di Battista: abbiamo costretto Salvini a votare il reddito – “Ho letto la storia che siamo subalterni” alla Lega di Salvini: “io Salvini l’ho incontrato una volta in vita mia, a un dibattito in cui gli chiesero un’opinione sul reddito e lui a onor del vetro non era contrario, ma era molto scettico. Averlo costretto politicamente a votare il reddito è una vittoria e un orgoglio del M5s”, afferma invece l’ex deputato M5s Alessandro Di Battista. “Nel Pd raccolgono le firme contro un diritto umano. Sempre ostinatamente dalla parte sbagliata della storia”, conclude.