Cefalù, la sfincia di san Giuseppe: una tradizione che nasce ai tempi di re Ruggero

La sfincia a Cefalù è il dolce tipico della festa di san Giuseppe. La tradizione racconta che questo dolce tipicamente cefaludese risale al XII secolo, ai giorni di Ruggero, quando è arrivato sulle tavole delle maestranze che abitavano nel quartiere attorno alla Cattedrale.  In quegli anni a Cefalù, infatti, musulmani e cristiani vivevano insieme e per questo anche le tradizioni si confondevano sulle loro tavole.

Fra le tradizioni musulmane che più di tutte arrivarono sulle tavole di quanti abitavano accanto alla Cattedrale c’era un pane fritto nell’olio molto diffuso negli ambienti contadini. Si preparava impastando della farina con acqua, uova, latte e zucchero e poi dopo la lievitazione il tutto di veniva fritto nell’olio. Con il trascorrere degli anni questo pane scompare dalle tavole di tutti i giorni per restarvi solo in particolari occasioni. Nel XV secolo a Cefalù si ha notizia di un pane diverso da quello di tutti i giorni che veniva consumato a tavola in occasione della festa di san Giuseppe. Un pane simile a frittella che si preparava friggendolo nell’olio. Quando anche a Cefalù nascono le tavolate di san Giuseppe per sfamare i poveri ecco che il pane frittella dedicato a san Giuseppe si trasforma in un pane per sfamare i poveri. La frittella cede il posto al pane tradizionale che per l’occasione veniva benedetto. La tradizione della frittella non viene abbandonata e con il trascorrere degli anni si trasforma nel dolce tipico della festa: la sfincia.

Oggi a Cefalù le sfince di san Giuseppe sono un preparato composto da farina ed uova, che viene fritto fino a completa doratura. La “sfincia” viene ricoperta da ricotta o crema pasticcera. Il tutto viene “condito “con pistacchio affettato, ciliegie, gocce di cioccolato e scorza di arancio. 

Per chi vuole far da se la sfincia di san Giuseppe
L’estro dei pasticcieri e l’abilità delle suore dei monasteri hanno trasformato una semplice frittella in un dolce prelibato e l’hanno dedicato al Santo che nella tradizione è il protettore degli umili: san Giuseppe. Diverse le ricette che circolano per la sua preparazione. Per chi cerca una ricetta ecco gli ingredienti per sei persone: 1/2 litro d’acqua; 500 grammi di farina; 1/2 buccia di limone; 100 grammi di strutto; 7 uova; sale;10 grammi di zucchero; 500 grammi di crema di ricotta; arancia candita; zucchero in polvere quanto basta; 30 grammi di cioccolato amaro; 30 grammi di zuccata a pezzetti; 30 grammi di pistacchi sgusciati tritati.

Fate bollire l’acqua con un pizzico di sale, la buccia di limone e lo zucchero e dopo qualche minuto spegnete il fuoco. Unite farina, sugna e le uova. Mescolate bene finché la pasta si staccherà dai bordi della pentola e lasciate raffreddare. Versate il composto, un cucchiaio alla volta, in un recipiente profondo, dove avrete messo olio di semi e sugna bollenti. Fate dorare senza fare scaldare troppo olio e sugna. Quindi scendete i bignè e lasciateli a lungo su della carta paglia per eliminare l’unto. I bignè devono avere una fenditura al centro. Per ottenere ciò, mentre friggono, abbiate cura di batterli con una forchetta. Adesso passate al ripieno ed alla guarnizione: riempiteli con la crema di ricotta, alla quale avrete unito i pezzettini di zuccata e cioccolato, attraverso la fenditura che avevate provocato durante la frittura e ricoprite la parte superiore con la stessa crema. Guarnite con i pezzettini di arancia candita e spruzzate con zucchero in polvere e pistacchi tritati. Sistemate i bignè in un vassoio, e serviteli.

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