(Giada Culotta) Nella nostra incantevole Cefalù, cittadina arabo-normanna, ricca di storia, monumenti, meta scaldata numerosi turisti, splendido paesaggio dove tutto sembra perfetto…purtroppo qualcosa viene un Po dimenticato…Mi viene in mente il nostro campo S.Barbara, sito in una zona molto tranquilla, dove le urla, risate e il rumore delle pallonate animavano le giornate, oggi sono solo quasi un ricordo.
Qualche anno fa fu diffidato all’utilizzo per incontri di calcio con presenza di pubblico. Il campo aveva bisogno di interventi finalizzati al ripristino delle condizioni di sicurezza delle pertinenze del campo sportivo comunale. Eseguiti questi lavori, non sono state ottenute le certificazioni di conformità e di idoneità del campo e fu dichiarato inagibile; in più, mancava un adeguato manto erboso. Da quel giorno enormi sono stati i disagi degli sportivi, le squadre, fra cui la nostra Cephaledium, che meriterebbe molta più attenzione e rispetto, e che negli anni ha dato onore alla nostra cittadina, sono state costrette a trovare campi alternativi per le partite e per i loro allenamenti. Questa è una cosa inaccettabile per l’intera comunità.
È bello invece, ricordare quando nel 1990 grazie ad un finanziamento pubblico, in occasione dei mondiali di calcio, il nostro campo S.Barbara era diventato un gioiello sportivo. Purtroppo, l’abbandono di questa struttura è solo un problema burocratico, spesso sui social leggiamo domande che vengono fatte a chi dovrebbe risolvere queste problematiche , ma di risposte ne troviamo davvero poche. Io sono una ragazza che non ama molto il calcio, ma penso i miei compagni che amano questo sport, che vengono privati di un campo cosi bello, quel campo che ormai, al posto di essere occupato da calciatori e tifosi, è occupato da attività completamente estranee allo sport, infatti parte della struttura è occupata dalla protezione civile e un’altra parte, in estate è occupata dalla guardia forestale, certo uno stadio non nasce per queste attività.
Voglio ricordare un bel gesto fatto dall’amministrazione comunale il 28 Maggio 2017, quando fu posta una targa proprio allo stadio in onore di Giuseppe Cammarata, nostro concittadino, scomparso prematuramente il 4 gennaio 2016, abile giocatore e allenatore, nato a Cefalù il 16 agosto 1985. Fin da piccolo la sua grande passione era il calcio, e tutti a guardargli i piedi e la sua tecnica che da li lì a poco lo avrebbe portato in alto, nonostante la sua giovane età. Ecco che arriva al campo S.Barbara dove passando dalle categorie pulcini fino ad arrivare ai juniores fa i suoi primi esordi e goal importanti in campionato. Esordisce in prima squadra all’età di 16 anni, da li inizierà a scalare importanti traguardi, come quella da allenatore. Oggi lo stadio lo ricorda per i suoi valori importanti come l’umiltà, l’amore per la squadra e per la sua terra.
Con queste ultime parole mi rivolgo a chi di dovere e gli chiedo… perché non iniziamo a sistemare tutti quelli che sono ormai diventati magazzini chiusi e creare delle sale di ritrovo per i giovani, aprire un piccolo bar per dar la possibilità ai ragazzi di fermarsi li dopo gli allenamenti, ristrutturate i bagni, gli spogliatoi, la biglietteria. Aprire negozi sportivi; negli spazi adiacenti al campo, fare un vero parcheggio per moto e auto, assumere personale per la pulizia dell’ambiente…tutto questo aiuterebbe a migliorare le nostre strutture, far rinascere un luogo dimenticato e creare lavoro ai giovani ragazzi che sempre più numerosi sono costretti ad abbandonare il nostro paese.
Proposta di: Giada Culotta
«Un luogo abbandonato di Cefalù da valorizzare: all’idea più bella una borsa di studio». A finanziarla è Mario Cirincione che da tanti anni vive lontano da Cefalù. La borsa di studio fa parte dei giochi del Kefablog che gli emigrati cefaludesi hanno voluto per valorizzare i ragazzi cefaludesi e far conoscere la città di Cefalù nel mondo. Questa borsa di studio chiede ai ragazzi di fotografare un luogo abbandonato di Cefalù e di indicare cosa si dovrebbe fare per valorizzarlo soprattutto con i turisti.