A Sclafani c’è una sorgente d’acqua miracolosa che resta abbandonata. Si trova fra le campagne del piccolo borgo madonita e sorga ad una temperatura di circa 35°C con presenza di acido solfidrico. Quest’acqua, senza ammoniaca, nitriti, nitrati e fosfati, viene convogliata alle vasche di un vicino stabilimento che è stato costruito nel 1846 a spese del Conte di Sclafani. Il 19 marzo 1851, però, una frana si è staccata dal sovrastante monte ed ha distrutto il fabbricato. Il Conte lo ha fatto ricostruire poco più distante ma oggi è abbandonato. L’edificio è a pianta quadrata ed ha un atrio centrale circondato da un ampio corridoio su cui si affacciano le stanze dei bagnanti. In un’altra ala dello stesso fabbricato si trovano le stanze da bagno dove arriva l’acqua direttamente dalla sorgente calda e con il contenuto integrale dei sali minerali di cui è composta.
Le proprietà benefiche delle acque di Sclafani erano conosciute fin dall’antichità. Le acqua di Sclafani agirebbero sulla peristalsi intestinale e sul deflusso biliare, oltre ad avere effetti antiflogistici. Queste acque sono classificate come clorurato-solfato-alcaline. La presenza di H2S, in quella calda, fa si che questa sia da considerare un’acqua termale sulfurea con tutte le relative proprietà terapeutiche proprie di questa tipologia di acque. Le sorgenti di Sclafani Bagni (calda e fredda) meritano un’attenzione particolare perché nonostante l’acqua sia molto salina non sembra aver ricevuto un apporto di acqua marina.