A Palermo i disperati sono disposti a tutto, anche a farsi spezzare braccia e gambe per pochi euro

Sono gli ultimi tra gli ultimi, sono emarginati, migranti e tossicodipendenti e sono disposti a tutto pur di racimolare qualche euro

La notizia di pochi giorni fa della truffa alle assicurazioni organizzata a Palermo (Tantalo 2) dovrebbe indignare, invece è passata quasi sotto silenzio. Poche righe sui giornali e servizi televisivi di routine. Poveri, emarginati, immigrati ‘clandestini’, tossicodipendenti, sono stati vittime e, nello stesso tempo, complici di truffatori senza scrupoli. La vicenda non è la solita notizia di cronaca. La ferocia degli aguzzini e la disponibilità a subire le mutilazioni da parte delle vittime sono fuori dal senso comune. Per certi aspetti sono inspiegabili ed incredibili. Il racconto fatto da alcuni di loro è ‘agghiacciante’. Una giovane madre senza lavoro e con due figli da mantenere ha riferito di aver acconsentito a subire la frattura di una caviglia e di un braccio dopo un’anestesia fatta in un capannone a Bagheria. Il tutto per soli 700 euro. La somma corrisposta dai truffatori era di 300 euro per la frattura di un braccio e di 400 euro per quella di una gamba, ma a volte veniva negata anche questa miseria. Lo scopo dei malavitosi era quello di truffare le assicurazioni. Una pratica diffusa, per cui gli automobilisti finisco per pagare alti premi assicurativi per compensare i rimborsi illeciti di falsi incedenti automobilistici. In questa vicenda l’aggravante sta nel fatto che le vittime erano complici e disposte a subire, per pochi euro, lesioni fisiche gravi e particolarmente dolorose. Gli aguzzini, dopo aver iniettato un anestetico, usavano spranghe di ferro o pezzi di cemento armato per procurare le fratture. Poi periti compiacenti predisponevano il finto incidente automobilistico e la richiesta di risarcimento del danno. Scontato il fatto che ai poveri disgraziati andavano poche centinaia di euro, mentre i truffatori si intascavano i lauti risarcimenti assicurativi. Secondo al Guardia di finanza si tratta di circa un milione e seicentomila euro. Questo fatto dovrebbe farci riflettere e chiedere, ma com’è possibile che nel 2019 ci siano persone disposte a fare o subire tanto? La miseria e l’emarginazione di alcune categorie di soggetti è arrivata a tal punto da indurli a tutto o quasi pur di racimolare pochi euro. Non sono solo poveri, si tratta di disperati che per sopravvivere si affidano a dei delinquenti senza scrupoli. È un’umanità che va difesa, invece spesso è emarginata. Dovrebbe essere un’emergenza nazionale, al centro del dibattito parlamentare, ma per i nostri politici i problemi sono altri. 

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