Dal Ministero della salute nuovo allarme per le cozze italiane: provocano paralisi anche se cotte

E’ allarme cozze contaminate in Italia. L’elenco italiano del sistema di allerta inviata dal ministero della Salute italiano del 31 maggio (Dettagli di notifica – 2019.1996), comprende una segnalazione di allarme per sindrome paralitica da molluschi o PSP – Paralytic Shellfish Poisoning – un’intossicazione alimentare causata dall’ingestione di molluschi contaminati, che hanno accumulato saxitossina e/o suoi prodotti di degradazione, in cozze allevate in mare. A dare l’allarme è lo “Sportello dei Diritti”. E’ stato disposto il ritiro dal mercato dei prodotti contaminati distribuiti ad altri paesi membri della UE tra cui la Francia, dopo un controllo effettuato sul mercato il 27 maggio 2019. 

Cosa può succedere a chi mangia queste cozze contaminate? I molluschi accumulano la saxitossina filtrando acqua contenente cellule algali tossiche, in particolare alcune microalghe (marea rossa). La legislazione italiana ha recepito le indicazioni europee che prevedono un limite di tolleranza per le tossine PSP nei molluschi bivalvi di 800 µg/kg. Ostriche, cozze, pettini di mare e altri molluschi del genere Pecten sono gli alimenti più a rischio. Essendo termostabile, la saxitossina non viene distrutta dalla cottura. I suoi effetti sono simili a quelli della tossina botulinica. I sintomi della sindrome paralitica da molluschi, che compaiono entro 30 min dalla ingestione di specie contaminate, comprendono vomito, diarrea, atassia e parestesie (formicolio, intorpidimento o bruciore) di labbra, lingua ed estremità delle dita. In casi molto gravi si può arrivare al collasso cardiovascolare e all’insufficienza respiratoria. Il tasso di mortalità riportato varia dall’1 al 22%. In circa il 50% dei pazienti che sopravvivono all’intossicazione permangono per circa tre settimane astenia e parziale perdita di memoria. Attualmente non esiste un antidoto specifico capace di neutralizzare la saxitossina. La terapia rimane essenzialmente sintomatica per combattere la paralisi respiratoria, e può prevedere il lavaggio gastrico. Poichè la tossina è instabile in ambiente alcalino, è utile la somministrazione di bicarbonato di sodio. Nei casi più gravi, si fa ricorso all’intubazione e alla ventilazione meccanica. 

Per tutti questi motivi il Sistema di allerta RASFF, invita tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare le cozze vive senza prima sottoporle al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. Il rischio, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando le raccomandazioni del Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche, è che i mitili interessati dal richiamo possano esser commercializzati al di fuori dei canali legali, mettendo a grave rischio la salute dei consumatori. Mentre i molluschi acquistati esclusivamente attraverso “canali autorizzati all’interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza, possono essere acquistati in sicurezza”.

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