Allergeni nel cibo: ecco quali sono gli alimenti più a rischio!

A giugno sono stati richiamati dal mercato, per presenza di allergeni, due prodotti della Bauer spa: il «Brodo granulare istantaneo ai funghi» da 120 grammi e il «Dado da brodo ai funghi porcini» da 60 grammi. Il motivo del richiamo è per presenza di allergene Beta-lattoglobuline. Dopo qualche giorno è stato richiamato dal mercato il gelato alla stracciatella di nocciole venduto presso LIDL. Si tratta di un prodotto del marchio Italiano e la causa del ritiro è la possibile presenza di allergeni. Sempre a giugno è stato richiamato per rischio presenza di allergeni il Bombardino liquore all’uovo a marchio Psenner. Qualche mese prima il Ministero della Salute aveva disposto il ritiro di farina di grano tenero tipo 00 del marchio Selex e del marchio Cuore mediterraneo sempre per la presenza nel prodotto di allergeni quali la soia.

Cosa sono gli allergeni alimentari?

Il sistema immunitario protegge il corpo da sostanze estranee e dannose (virus, germi ecc.) generando una risposta per eliminarle. L’allergia è un errore nel sistema immunitario quando una normale sostanza innocua viene percepita come una minaccia e quindi attaccata dalle difese immunitarie del nostro organismo. Durante una reazione allergica, possono insorgere alcuni sintomi quali: eruzioni cutanee, naso e occhi pruriginosi, starnuti, affanno, tosse, labbra e bocca che prudono, nausea, crampi, gonfiori, vomito e diarrea. Fortunatamente, la maggior parte delle reazioni allergiche agli alimenti sono relativamente leggere ma, in casi molto rari, le reazioni allergiche possono essere addirittura mortali. Tutti gli alimenti possono potenzialmente causare allergie, tuttavia, in Europa sono 14 gli allergeni che presentano i maggiori rischi allergici e che sono perciò soggetti a etichettatura legislativa.

Elenco dei maggiori allergeni alimentari

  1. Arachidi
  2. Cereali che contengono glutine
  3. Crostacei
  4. Anidride solforosa (usato come antiossidante e conservante, per es. nella frutta secca, vino e patate conservate)
  5. Latte
  6. Lupino (un tipo di legume appartenente alla famiglia delle Febacee)
  7. Molluschi
  8. Noci e frutta secca a guscio
  9. Pesce
  10. Sedano
  11. Semi di sesamo
  12. Senape
  13. Soia
  14. Uova

Un po’ di dati: nel 2018 sono state 3.622 le allerte alimentari

Nel corso del 2018 al Sistema di allerta rapido (Rasff) del Ministero della Salute sono arrivate 3.622 notifiche. Erano state 3.759 nel 2017, 2.925 nel 2016 e 2.967 nel 2015. L’Olanda è il Paese che ha inviato il maggior numero di segnalazioni (456 notifiche), seguita da Germania (419) e Italia (398, pari ad almeno 1 allarme al giorno). Fanalini di coda, Islanda (con 2 sole attivazioni del Sistema di allerta rapido), Romania (9) e Lussemburgo (11). La macchina transnazionale della sicurezza – sempre nel 2018 – è stata messa in moto 3.171 volte per prodotti destinati all’alimentazione umana (erano 3.401 nel 2017), 313 per l’alimentazione animale (239 l’anno prima), 138 per la migrazione da materiali e oggetti destinati a entrare a contatto con gli alimenti (rispetto a 119 dei dodici mesi precedenti).

Ecco le famiglie dei cibi più a rischio in Italia

Dall’analisi delle 398 notifiche effettuate dall’Italia esce una sorta di classica relativa delle “famiglie di alimenti” più a rischio: il primato negativo è stato conquistato dai prodotti della pesca (101), al secondo posto i molluschi bivalvi (53), al terzo la  frutta secca e i semi (40), al quarto la frutta e i vegetali (28), al quinto i mangimi (27). In fondo alla classifica a rovescio – e quindi con la palma per la  migliore qualità – si sono piazzati i crostacei (8 segnalazioni in un anno).

Attenzione ai prodotti turchi, cinesi e francesi

Lo Stato di provenienza che ricorre di più nelle segnalazioni negative in area Ue è la Turchia (318), con la Cina a ruota (310) e poi Francia (215), Stati Uniti (202), Polonia (185)  Spagna (183). L’Italia si è collocata in nona posizione, con 156 non conformità. Nei prodotti alimentari made in Italy la casistica è risultata abbastanza eterogena. Il maggior numero di irregolarità riscontrate è stato correlato a contaminazioni microbiologiche (65, dovute in particolare a Salmonelle, Listeria monocytogenes ed Escherichia coli), ad allergeni (21) e a corpi estranei (12) .

Quali sono stati i prodotti italiani bocciati?

I prodotti italiani non a norma sono al primo posto assoluto (con 8 segnalazioni su 20) alla voce gelati e dolciumi, per colpo della presenza di allergeni non dichiarati in etichetta (8 notifiche) e una non corretta etichettatura dei prodotti (4). Il nostro Paese si è distinto negativamente anche per zuppe, brodi, minestre e salse fuori legge. Le ragioni? La presenza di allergeni non dichiarati (10) o di additivi alimentari (9) nelle confezioni testate.

La classifica incrociata di Coldiretti sui prodotti più rischiosi

Coldiretti, elaborando e incrociando numeri e percentuali, ha stilato la top ten finale dei prodotti più rischiosi, tenendo conto anche della provenienza e della fonte dei pericoli per la salute:

  1. Pesce dalla Spagna, per mercurio e infestazione da Anisakis
  2. Ostriche vive dalla Francia, per Norovirus
  3. Pollo dalla Polonia, per Salmonella enterica
  4. Pesce dalla Francia , per Anisakis
  5. Nocciole dalla Turchia, per aflatossine
  6. Cozze dalla Spagna, per Escherichia coli
  7. Arachidi dall’Egitto, per aflatossine
  8. Manzo refrigerato dal Brasile, per Escherichia coli – Shigatossina
  9. Nocciole dall’Azerbaijan, per aflatossine
  10. Pollo dal Brasile, per Escherichia coli – Shigatossina
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