Creme solari: fate attenzione a queste sostanze pericolose per la salute

Ossibenzone e Octinoxate sono due composti chimici che si trovano in molte creme solari. L’arcipelago delle Hawaii dal primo gennaio 2021 vieterà le creme solari che contengono queste due sostanze per tutelare la barriera corallina. Queste due sostanze, infatti, sono estremamente dannose per la sopravvivenza delle larve di corallo, che dovrebbero depositarsi sul fondale oceanico e formare nuove colonie. L’ossibenzone è tossico per i coralli e ne provoca il fenomeno del cosiddetto «sbiancamento». La decisione è stata presa anche a tutela dell’uomo. Le due sostanze bandite, che vanno a depositarsi in ogni punto della barriera corallina, sarebbero infatti dannose per la salute di chi fa snorkeling o attività subacquee.

Uno studio pubblicato il 6 maggio 2019 sulla rivista scientifica JAMA ha rilevato che le sostanze chimiche più utilizzate nelle creme solari e negli spray solari non rimangono sulla superficie della pelle, dove vengono applicate, ma entrano nell’organismo e in circolo nel sistema sanguigno. Le sostanze chimiche, sostengono i ricercatori, penetrano nel corpo in meno di 24 ore dall’applicazione. L’ossibenzone, insieme ad altri ingredienti delle creme solari, compreso l’octocrylene, è stato trovato nel latte materno. Tracce di ossibenzone sono state trovate anche nel liquido amniotico, nel sangue e nelle urine. Questa sostanza, inoltre, è stata già oggetto di studi che hanno sollevato domande sulla sua capacità di influenzare l’attività endocrina.

Le creme solari proteggono la pelle dalle ustioni provocate dai raggi ultravioletti ma non offrono alcuna prevenzione contro i tumori. Secondo gli specialisti della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica (SIDeMaST) la crema va spalmata nelle quantità giuste, non meno di 40 grammi ogni ora di esposizione al sole. L’unica vera prevenzione contro i tumori, secondo gli specialisti, è limitare l’esposizione al sole. Pensare che la crema offra una garanzia totale dai raggi ultravioletti, quindi, è una falsa sicurezza: andrebbe utilizzata solo per proteggere la pelle quando si praticano alcune attività all’aria aperta. Negli ultimi anni, infatti, si è creata una situazione paradossale: sebbene la gente utilizzi sempre di più le creme solari, i tumori della pelle sono in costante aumento. 

Cosa fare per proteggersi dal sole? 

Ecco il nostro consiglio. «Usare creme protettive di alta qualità e nella giusta quantità – risponde Calzavara Pinton, presidente della SIDeMaST – che significa scegliere prodotti rigorosamente senza profumo, fabbricati da azienda primarie e contenenti filtri di ultima generazione ad elevata stabilità (mexoryl, tinosorb, uvinul). Possibilmente in confezioni grandi perché, per essere davvero efficaci, le creme solari devono essere spalmate uniformemente su tutto il corpo in misura abbondante rinnovando di continuo l’applicazione durante la giornata». 

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