Bevi un bicchiere d’acqua per scoprire se hai la fame emotiva, la fame più pericolosa che fa prendere chili inutili alle persone. Purtroppo non è facile distinguere la fame fisica da quella emotiva. Non sempre, infatti, si ha molta dimestichezza nel riconoscere i segnali che manda il corpo. La fame fisica, a dire il vero, si presenta in genere gradualmente e si placa dopo aver mangiato un pasto. Quando si mangia, invece, e non si ha veramente bisogno di nutrirsi si è di fronte alla fame emotiva che induce a mangiare quando ci si trova in determinati stati psicologici: stress, noia, ansia, felicità o anche depressione. Capire la fame e sapere come influisce sul corpo può aiutare a distinguere tra il sintomo di una necessità fisiologica e un problema di carattere emotivo.
L’acqua aiuta a distinguere la fame reale da quella emotiva. Come fare? Basta bere ogni volta che si ha fame. Gli esperti consigliano, ogni volta che abbiamo fame, di bere almeno un bicchiere d’acqua. E’ un modo per verificare se davvero si ha fame. La prova? Se dopo cinque minuti continua la voglia di fame allora si potrà passare a mangiare perché la fame è vera. Gli stessi esperti aggiungono che nella maggior parte delle volte, dopo avere bevuto, la sensazione di fame svanisce. In questo modo la fame scompare e la linea non si appesantisce. L’acqua ci ha aiutato a scoprire, quindi, la fame emotiva.
Che cos’è la fame emotiva
1. La fame emotiva arriva quando abbiamo maggior bisogno di essere consolati e confortati: nei momenti di maggior stress e difficoltà. In realtà, consapevoli o meno, quando viviamo un problema o un momento particolarmente negativo della nostra vita mangiamo di più. Non ci badiamo e non ci accorgiamo nemmeno se gli alimenti siano sani. Proprio in questi casi si privilegiano, infatti, cibi ad alto potere calorico, molto dolci, molto salati o grassi. Molte volte mangiando si sopprimono o leniscono emozioni negative quali stress, rabbia, paura, noia, tristezza e solitudine. Il cibo in molti casi diventa una sorta di distrazione e a volte quasi diventa l’unica risposta irrazionale alle nostre difficoltà affettive ed emotive. Quando si innesca questo circolo vizioso tra malessere psichico e assunzione eccessiva di cibo non sempre è facile uscirne.
2. Le conseguenze della fame emotiva. La prima conseguenza è il sovrappeso anche se non è l’unica. Altri disturbi possono manifestarsi, apparentemente come conseguenze dirette del sovrappeso: mal di schiena e disturbi respiratori, ipoglicemia, tiroide. La fame emotiva spinge a mangiare quei prodotti industriali che contengono anche molti zuccheri semplici aggiunti. Maggiore è la quantità di zuccheri aggiunti nella dieta (zucchero bianco, sciroppo di glucosio-fruttosio, ecc) e maggiore è il rischio di sovrappeso e obesità.
3. Quali alimenti prende di mira la fame emotiva. I cibi che vengono maggiormente ricercati sono sempre molto appetibili, con un elevato potere calorico, ricchi di carboidrati e grassi. Tra questi: dolci, cioccolato, pane, patatine e snack, oppure di cibo da fast food. Questi alimenti, appena assunti, provocano una sensazione di piacere, riducendo rabbia e tensione. Tuttavia, essendo in genere poco voluminosi, vengono mangiati piuttosto rapidamente, quindi al cervello non arriva il segnale di sazietà nell’immediato.Ci si troverà a mangiare quell’alimento in men che non si dica, senza nemmeno rendersene conto. Spesso accade che dopo la sensazione di piacere arrivino altre emozioni: vergogna, sconforto e sensi di colpa. Questo perché i sentimenti che hanno portato a mangiare sono ancora presenti ma non sono stati affrontati nel modo giusto e perché ci si rende conto del “danno” fatto mangiando una grande quantità di cibo e calorie.
4. Fame emotiva e alimentazione corretta. Il primo passo per combattere la fame emotiva è quello di riequilibrare l’alimentazione. È meglio stare lontani da snack, merendine, patatine, zuccheri raffinati, caffè (che aumenta la tensione nervosa) e sostituirli con frutta fresca, noci, mandorle, frutta secca, verdura e legumi. Molto spesso la sensazione di fame nervosa arriva anche per la mancanza di alcuni minerali o lo squilibrio tra le loro proporzioni. Nei momenti in cui si ha un attacco di fame, si possono consumare alimenti più salutari rispetto agli snack confezionati o ai dolci raffinati carichi di grassi saturi. In particolare è utile consumare alimenti ricchi di triptofano, un aminoacido che favorisce la produzione di serotonina. Lo si trova nelle mandorle, nel cioccolato fondente e nelle banane. Questi cibi appagano la fame e contribuiscono a risollevare l’umore.
5. I cibi che combattono la fame emotiva. Ecco alcuni cibi che possono aiutare a combattere la fame emotiva. Arancio amaro. E’ considerato un rimedio “brucia grassi”, perché contiene sinefrina. Questa sostanza ha proprietà anoressizzanti ovvero la capacità di ridurre lo stimolo di assunzione del cibo. La sinefrina possiede anche proprietà dimagranti perché favorisce il consumo calorico e favorisce la lipolisi, quindi l’utilizzo dei grassi a livello energetico. Rodiola rosea. E’ una pianta medicinale con azione adattogena, che stimola l’organismo a reagire positivamente dinanzi a situazioni di stress. Ha proprietà antiossidanti e proprietà “antifame”. Inoltre favorisce la mobilitazione degli acidi grassi tanto da essere impiegata nei regimi dietetici ipocalorici.
Un bicchiere d’acqua contro la fame emotiva
1. Un bicchiere d’acqua per sconfiggere la fame emotiva. Cosa fare per uscire dal circolo vizioso della fame emotiva? Mangiare per dimenticare ha effetti negativi sulla nostra salute psico-fisica. Oltre al fatto che le emozioni negative tornano subito dopo mangiato c’è da aggiungere che così mangiando si mettono dei chili di troppo. Ecco allora il consiglio, che ripetiamo, per porre fino a questo circolo vizioso. Basta bere ogni volta che si ha fame. Se dopo cinque minuti continua la voglia di fame allora si potrà passare a mangiare perché la fame è vera. Gli stessi esperti aggiungono che nella maggior parte delle volte, dopo avere bevuto, la sensazione di fame svanisce. In questo modo la fame scompare e la linea non si appesantisce.
2. L’acqua migliora l’umore. Bere acqua in abbondanza contribuisce a migliorare l’umore. La scoperta appartiene ad gruppo di ricercatori americani e francesi che, studiando i cibi e le bevande assunte da 120 donne in buona salute, hanno osservato che “chi beveva maggiori quantità di acqua totalizzava un punteggio più alto relativamente ad alcuni aspetti dell’umore come tensione, confusione, depressione”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Appetite. Per i ricercatori la spiegazione è nel fatto che la riduzione cronica del consumo di acqua può minacciare la funzione e l’integrità dei neuroni cerebrali, provocando anche alterazioni dell’umore.
3. L’acqua fa bene al cervello. Un’altra ricerca condotta da Matthew Kempton e Ulrich Ettinger, dell’Istituto di Psichiatria al King’s College di Londra, dice che dopo 90 minuti di sudorazione costante, la riduzione media del cervello, in termini quantitativi, è pari a quella che si registra dopo circa 14 mesi di super stress costante, o in seguito a due mesi e mezzo di morbo di Alzheimer. In pratica, la mancanza di liquidi causa una “contrazione” del cervello, con uno svuotamento che incide non solo sulle dimensioni ma anche sul corretto funzionamento. Ecco perché è importante bere acqua nei momenti stressanti della vita. Lo studio, infatti, ha dimostrato che fortunatamente la contrazione del tessuto cerebrale è temporanea. Per mantenersi ben idratati e aiutare così il nostro benessere fisico e psicologico è importante bere acqua prima di avvertire la sete, e controllare che le urine siano chiare e trasparenti. Infatti, il primo modo in cui l’organismo risponde al deficit di acqua è riducendone l’escrezione attraverso le urine e solo successivamente con il senso di sete.
4. L’acqua velocizza il cervello. Secondo uno studio dell’Università di East London bere due bicchieri d’acqua aiuta a velocizzare i tempi di reazione del cervello del 14%. In tutti i soggetti che hanno bevuto acqua prima di risolvere il test, è risultata una maggiore capacità di rispondere agli impulsi. La spiegazione sta nel fatto che la sensazione della sete comporta l’impiego di neuroni che in alternativa utilizzeremmo per altre attività, in questo caso risolvere il test.
5. L’acqua ci fa essere felici. Il ricercatore Wallace J. Nichols, dopo dieci anni di ricerche ha scritto un libro nel quale dimostra che la prossimità con l’acqua è in grado di indurre il cervello umano al rilascio di sostanze come serotonina, dopamina ed ossitocina, tutte correlate con il benessere mentale e la felicità.
6. L’acqua favorisce la memoria a breve termine. A scoprire che l’acqua favorisce la memoria a breve termine sono stati gli studiosi del Weill Cornell Medical College’s Brain and Mind Research Institute, nell’ambito di uno studio pubblicato sul Journal of Cerebral Blood Flow & Metabolism, si sono accorti che una perdita di acqua del 5% del peso corporeo, può influire sull’attività neurale. La conseguenza sarebbe una riduzione delle prestazioni cognitive. La memoria a breve termine, l’attenzione e il tempo di reazione verrebbero indebolite.