I fichi d’india fanno bene o male al diabete? La risposta della scienza

I fichi d’india fanno bene o male al diabete? Secondo alcuni studi, i fichi d’india abbassano i livelli ematici di glucosio e riducono il rischio di insulino – resistenza. Queste due condizioni accompagnate spesso anche dall’obesità, portano allo sviluppo del diabete di tipo 2. Si potrebbe quindi affermare che mangiando i fichi d’india è un valido sostegno nel prevenire il diabete perché hanno un’azione inibitoria sull’assorbimento del glucosio e sulla riduzione del grasso corporeo. Una ricerca condotta presso l’Università della Bassa California a Tijuana, ha dimostrato che le fibre dei fichi d’india sono utili in caso di diabete mellito perché agiscono come moderatore della glicemia. In altre parole riducono l’assorbimento di zuccheri e grassi e favoriscono la perdita dei chili di troppo. Grazie al loro contenuto di fibre solubili, soprattutto mucillagini, i fichi d’india favoriscono anche il transito intestinale e suscitano inoltre un appagante senso di sazietà rallentando l’assorbimento degli zuccheri. Le analisi hanno rilevato che aggiungendo i fichi d’India al pasto, i livelli di glucosio nel sangue risultavano aumentare in percentuali significativamente inferiori. Anche chi non è diabetico può giovarsi con profitto di questo moderatore della glicemia.

Come si possono mangiare i fichi d’india? Ecco un piatto estivo che esalta il gusto di questa frutta. Ingredienti per 6 persone: metà anguria, 200 grammi di fichi d’India, 100 grammi di ananas, 100 grammi di mela, il succo di un pompelmo rosa. Lavate e tagliate tutta la frutta a dadini e raccoglietela in una ciotola. Versate sulla frutta il succo di pompelmo e riponete la frutta in frigo: ricordate di mescolare dopo circa 10 minuti per amalgamare i sapori. Con l’aiuto di un coltello affilato e di un cucchiaio, scavate metà anguria. Private la polpa dei semi e tagliatela a dadini. Riprendete la frutta dal frigo, unite la polpa di anguria, mescolate e versate il composto nella metà anguria e servite. E’ una macedonia particolare che servita nelle giornate calde dell’estate fa tanto bene alla salute.

Quali sono i benefici dei fichi d’india? Tra i tanti benefici che apportano i fichi d’india alla salute c’è quello verso l’intestino. Il contenuto in fibra insolubile, rappresentata da cellulosa, emicellulosa e lignina, fa dei fichi dìindia dei preziosi alleati del nostro intestino. Questo tipo di fibra riduce, infatti, la permanenza di massa fecale nel lume intestinale, riduce il rischio di colonizzazione batterica indesiderata e il riassorbimento delle tossine, normalmente eliminate con le feci. Il beneficio che apportano i fichi d’india sull’intestino non si fermano solo all’azione dalla fibra in esso contenuta. Vi sono, infatti, alcuni componenti bioattivi, estratti dai fichi d’india, che hanno anche la capacità di inibire il processo infiammatorio a livello intestinale riducendo anche il rischio dell’aumentata permeabilità, conosciuta come Leaky gut. Questa è una condizione in cui l’intestino diventa poroso e meno capace di fungere da barriera a cibo, batteri, funghi, allergeni, con i quali costantemente viene a contatto. I fichi d’india sono un ottimo rimedio completo contro la stitichezza sia per il concentrato delle mucillagini nella polpa disidratata che per i semini contenuti che sostituiscono egregiamente le funzioni delle fibre vegetali. Sono prove di fondamento le convinzioni di chi ritiene che i fichi d’india possano creare la costipazione intestinale. Tale effetto si verifica in pochissimi soggetti predisposti, che hanno consumato il frutto in notevoli quantità in un solo pasto. Per queste persone se ne consiglia l’assunzione massima di un solo frutto per pasto. I fichi d’india non hanno particolari controindicazioni. Se si soffre di particolari patologie è sempre meglio chiedere consiglio al proprio medico.

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