Il melograno fa bene o male al diabete? La risposta della scienza

Il melograno fa bene o male al diabete? Chi soffre di diabete può consumarlo quotidianamente. Il consiglio è di consultare il proprio medico perché solo lui può indicare la quantità da consumare. Il melograno, infatti, contiene solo zucchero naturale utile per il controllo del glucosio nel sangue. Alcuni studi hanno collegato il melograno e il suo succo alla prevenzione del diabete tipo 2. Contiene, infatti, polifenoli in grande quantità. Queste molecole sono uno dei più potenti antiossidanti naturali. Contrastano l’ossidazione cellulare e nelle stesso tempo controllano il diabete di tipo 2. I polifenoli, infatti, inibiscono l’assorbimento del glucosio attraverso l’intestino. Il succo di melograno previene il diabete grazie alla presenza di composti attivi, come gli acidi oleanolico, ursolico e gallico, dotati di azioni antidiabetiche. Il melograno, inoltre, contiene solo zuccheri uniti agli antiossidanti. Per questo svolgono una azione di abbassamento del livello di glucosio nel sangue. Qualche altra ricerca ha messo in evidenza che il melograno aumenta la funzione delle cellule che producono insulina. Il consumo di succo di melograno, infine, riduce il colesterolo cattivo nel sangue che è il principale responsabile di patologie cardiovascolari.

Come mangiare il melograno? Il risotto al melograno è un primo piatto dal sapore autunnale che si può portare a tavola. Oltre al melograno servono porri da appassire nell’olio e poi tostare insieme al risotto e un po’ di succo spremuto, vino rosato, prezzemolo e brodo vegetale. Dopo avere avviato la cottura del riso così come si fa per un qualsiasi risotto si rosolano i chicchi di melograno con il soffritto di porri e il succo di metà melograno. Versare tutto a metà cottura insieme a sale e un pizzico di pepe. Questo risotto va servito guarnito di qualche chicco di melograno. Per chi cerca un’insalata, invece, si può condire con dei chicchi di melograno una bella insalata di cavolo con un po’ di succo d’arancia, spicchi di mandarino, mandorle tritate, uvetta e radicchio tagliato a julienne.

Quali sono i benefici del melograno? E’ un frutto poco calorico, poiché contiene soltanto 65 calorie per 100 grammi di prodotto. E’ molto ricco di acqua (78%). Tra i tanti benefici che apporta il melograno c’è la protezione del cervello. Le sostanze nutritive presenti nel melograno, infatti, sembrano in grado di prevenire l’insorgenza del morbo di Alzheimer, oltre a frenarne i sintomi quando la malattia è ormai insorta. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che bere un bicchiere di succo di melograno tutti i giorni aiuta a prevenire l’insorgere dell’Alzheimer. Tutto questo grazie all’elevato contenuto di sostanze antiossidanti che si trovano proprio nel melograno. I ricercatori ritengono che il merito di questa attività protettiva sia dovuto alle punicalagine del melograno che ridurrebbero l’infiammazione nelle cellule specifiche del cervello chiamate microglia. Proprio l’infiammazione a livello di queste cellule porta alla distruzione di altre cellule del cervello tali da provocare i sintomi della demenza. Per quanto riguarda gli effetti sulla memoria, uno studio ha indicato come dosaggio ideale 8 once che corrispondo a circa 225 grammi al giorno per 4 settimane. Il melograno presenta pochissime controindicazioni. E’ sconsigliato anzitutto in caso di acidità gastrica o problemi di reflusso, dato che si tratta comunque di un frutto acido. Un suo consumo eccessivo può determinare intossicazione che si caratterizza per vertigini, cefalea, sonnolenza e difficoltà respiratorie. Si tratta comunque di sintomi lievi e del tutto transitori che non devono destare particolare preoccupazione. In caso di assunzione di farmaci anticoagulanti è sempre bene consultare il medico prima di consumare il melograno.

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