E’ possibile mangiare patate crude? Le patate crude hanno un sapore amaro e una consistenza amidacea poco gradevole al palato. La cottura migliora sia il sapore sia la consistenza del tubero. Le patate crude sono ricche di amido resistente, un tipo di amido che il corpo umano non è in grado di digerire o assorbire. L’amido resistente risulta però utile per favorire lo sviluppo dei batteri benefici nell’intestino. Aggiungere l’amido resistente alla propria dieta può dunque fornire una serie di potenziali benefici per la salute. Alcuni studi dimostrano che si possono abbassare i livelli di glucosio nel sangue, migliorare la sensibilità all’insulina e aumentare il senso di sazietà. L’amido resistente, inoltre, viene anche convertito in butirrato, un importante acido grasso a catena corta che può favorire la salute dell’apparato digerente. Anche in questo caso alcuni studi in provetta hanno constatato che il butirrato può sopprimere l’infiammazione nel colon e bloccare la crescita delle cellule cancerose del colon. Sempre il butirrato potrebbe aiutare a ridurre diversi sintomi dovuti alla sindrome dell’intestino irritabile tra cui il gonfiore e il mal di stomaco.
Le patate crude sono tossiche? Le patate contengono glicoalcaloidi. Sono delle molecole che possono essere tossiche se consumati in quantità elevate. In particolare le patate verdi contengono due tipi di glicoalcaloidi: la solanina e la caconina. Attenzione alle patate sposta alla luce solare. In questi casi, infatti, nelle patate la produzione di glicoalcaloidi può aumentare. Ecco perché la raccomandazione è di evitareil consumo di patate verdi. Si evita così di ridurre al minimo l’assunzione di queste sostanze chimiche dannose. Quando si assume una quantità elevata di glicoalcaloidi si va incontro a sonnolenza, prurito, aumento della sensibilità e problemi digestivi. Quando le patate vengono bollite si riduce la concentrazione totale di glicoalcaloidi. La tossicità delle patate si riduce anche sbucciandole. Nelle patate crude, inoltre, si possono trovare batteri provenienti dal terreno che vengono in genere eliminati con la cottura.
Quando non vanno mangiate le patate? Le patate fritte surgelate da cuocere in padella o in forno spesso sono precotte. Il processo della doppia cottura ad alte temperature potrebbe portare allo sviluppo di sostanze cancerogene come l’acrilamide. Sembra che la formazione di acrilamide nelle patate fritte è inevitabile. Nel caso di patate precotte, dove la frittura è addirittura doppia, i livelli di acrilamide aumentano. Ecco perché i medici consigliano di evitare di mangiare prodotti fritti e precotti. Il rischi aumenta ancora di più se queste patate sono impanate con farina e pangrattato. I carboidrati infatti sono alimenti ricchi di amidi che si trasformano più facilmente in sostanze cancerogene.
Per evitare la formazione di acrilamide bisogna ridurre i tempi di cottura e evitare che tutti i cibi, non solo le patate, si anneriscano o si bruciacchino. Vanno evitate le patate con i germogli. In questi casi si va incontro all’intossicazione da solanina. Questa si ha quando si consumano grandi quantità di patate in un solo pasto e può provocare alcuni sintomi ben riconoscibili come tachicardia, nausea, vomito e diarrea. Le patate presentano una concentrazione maggiore di solanina quando sono germogliate o quando hanno delle macchie verdi sulla buccia. Il quantitativo di solanina può aumentare quando le patate germogliano. La solanina è presente in quantità maggiore nella buccia delle patate rispetto alla polpa. Il consiglio è di evitare di assumere solanina in eccesso è di preparare le patate lessate cuocendole senza buccia. Evitare comunque di mangiare patate germogliate o con macchie verdi sulla buccia.