Cosa succede a chi mangia la ricotta prima di dormire? Risponde la medicina

Cosa succede a chi mangia la ricotta prima di dormire? La ricotta contiene triptofano un amminoacido importante che innalza i livelli di serotonina e di melatonina, l’ormone che induce sonnolenza. Mangiare della ricotta un po’ prima di andare a letto, quindi, potrebbe effettivamente rendere più sani e nello stesso tempo favorire il sonnp. Secondo uno studio americano il cibo ipocalorico stimola il metabolismo, i muscoli e la salute generale anche mentre si dorme. In generale, comunque, un po’ tutti i latticini favoriscono il sonno. La classica tazza di latte prima di andare a dormire, consigliata dalla nonna, ha quindi un suo perché. I formaggi, però, non devono essere stagionati, perché questi sono più pesanti da digerire e questo potrebbe ostacolare il riposo.

La ricotta prima di andare a dormire fa dimagrire? Uno studio della Florida State University ha analizzato le proprietà nutrizionali della ricotta. Mangiare formaggi come la ricotta non avrebbe effetti differenti che bere un integratore a base di caseina. Lo studio è nato per capire se esiste una sostanziale differenza tra l’assunzione di integratori liquidi a base di caseina o quella di ricotta che contiene anch’essa caseina. Lo studio ha evidenziato che era lo stesso sia dopo l’assunzione di caseina pura che dopo quella di circa 30 grammi di ricotta. Ecco perché la ricotta, assunta in quantità moderate, è valida e molto più vantaggiosa rispetto ad un integratore di caseina.

Quali cibi favoriscono il sonno? I ceci sedano il sistema nervoso predisponendo alla sonnolenza perché ostacolano l’azione di un neurotrasmettitore eccitante, la dopamina. Anche le noci favoriscono il rilascio della melatonina e aprono ad un buon riposo notturno. Le mandorle, è bene aggiungere, svolgono la medesima funzione perché sono ricche di magnesio. Anche il cioccolato, purché fondente, favorisce il sonno perché calma il sistema nervoso grazie al rilascio di serotonina provocato da alcune sostanze in esso contenute. Attenzione, però, perché non si può dire lo stesso modo del cioccolato al latte che, al contrario, può avere un effetto eccitante ed è quindi da evitare la sera.

La ricotta è il latticinio con meno grassi? Sì. Tra tutti i derivati del latte la ricotta è quello caratterizzato da un più ridotto contenuto di grassi. Tutto dipende dalla natura del siero di partenza, di vacca, pecora , capra o bufala. La ricotta di pecora ha un contenuto di grassi più elevato, che può andare dai 12 ai 25 grammi per 100 grammi di prodotto. La ricotta vaccina, invece, si ferma intorno agli 8 grammi: oltre i due terzi sono grassi saturi come palmitico, miristico, stearico e butirrico, mentre il terzo rimanente è rappresentato da mono e polinsaturi come oleico, palmitoleico e linoleico.

La ricotta si può consumare dopo la data di scadenza? Come tutti i prodotti freschi la ricotta non va consumata dopo la data di scadenza. Chi acquista una ricotta artigianale dovrà stare attento alla sua freschezza che è il requisito più importante. Per verificare che la ricotta sia fresca occorre che sia compatta ma morbida, con una pasta a grani cremosa e vellutata. La ricotta fresca va conservata in frigorifero per non più di 2-3 giorni, mentre la ricotta industriale può essere conservata, in confezione integra, per qualche giorno in più. Il contenuto di colesterolo si ferma intorno a 51 mg.

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