Cosa succede a chi mangia un hamburger al sangue? Risponde la medicina

Cosa succede a chi mangia un hamburger al sangue? L’hamburger non è una bistecca. Una insufficiente cottura porta molti rischi per la salute. In particolare con gli hamburger di manzo non cotti si rischia di contrarre gravi infezioni provocate da batteri del genere Salmonella oppure Escherichia coli O157, un patogeno che causa diarrea emorragica e in alcuni casi può provocare una gravissima  sindrome emolitico uremica. Una bistecca può essere contaminata da batteri solo sulla superficie. Durante la cottura la parte esterna della bistecca viene a contatto con la superficie rovente di una griglia o una padella e i batteri vengono uccisi dal calore. Se quindi l’interno della bistecca rimane rosa, accidentalmente o intenzionalmente, la nostra salute alla fine non corre molti seri rischi.

Perché un hamburger non si può cucinare come una bistecca? Nella carne macinata usata per gli hamburger i batteri possono essere all’esterno  e anche all’interno. Un hamburger ottenuto con carne macinata proveniente da diversi tagli o addirittura da diversi animali, può essere contaminato da batteri patogeni in tutte le sue parti. C’è un solo modo per essere sicuri di avere neutralizzato tutti i batteri nocivi eventualmente presenti nell’hamburger. Bisogna cuocere l’hamburger fino alla scomparsa di qualsiasi traccia di colore rosa. Occorre essere certi che la carne sia calda anche al centro, non solo sulla superficie. Nel caso in cui gli hamburger vengono preparati in casa vanno osservate le stesse precise regole.

Quali rischi si corrono nel mangiare un hamburger al sangue? Si può andare incontro alla sindrome emolitico-uremica che è una malattia acuta di notevole gravità. Generalmente questa malattia esordisce con diarrea, spesso emorragica, vomito e dolore addominale ai quali fa seguito la comparsa di anemia emolitica, trombocitopenia e insufficienza renale. Si manifesta come una complicanza di un’infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia Coli produttori di una potente tossina detta verocitotossina o Shigatossina. E’ trasmessa principalmente per via alimentare ma può anche essere veicolata, è bene sapere, per contatto con animali infetti o ambiente contaminato o per trasmissione interumana attraverso il circuito oro-fecale.

Quali sono i principali accorgimenti per evitare queste infezioni? Anzitutto occorre controllare bene la materia prima. E questo le autorità preposte devono farlo su tutta la filiera. A seguire bisogna fare molta attenzione alla preparazione e all’eventuale cottura/somministrazione di hamburger. La preparazione di un hamburger, infatti, comporta l’utilizzo di molteplici superfici e strumenti di lavoro come taglieri, coltelli, macine. E’ fondamentale, quindi, evitare contaminazioni crociate. Inoltre, è bene sapere, nella manipolazione delle carni l’operatore deve conformare il proprio comportamento alle buone pratiche di lavorazione. Per finire occorre fare molta attenzione alla cottura dell’hamburger per evitare di correre problemi con la salute.

Come cuocere un hamburger per non fare male? Prima di cuocere un hamburger, è meglio tenerlo a temperatura ambiente per almeno 10 minuti, in modo che l’interno non sia troppo freddo. A questo punto si passa su una piastra calda, senza aggiungere olio. Cuocerlo per circa 2 minuti per lato e girarlo una volta sola. Attenzione a non prolungare troppo la cottura e soprattutto non bisogna mai schiacciarlo, per evitare che si perdano i succhi. Meglio evitare la cottura a fuoco vivace: potrebbe risultare troppo aggressiva, facendo cuocere rapidamente l’esterno e lasciando completamente crudo l’interno. La cottura deve essere graduale e omogenea.

Cambia impostazioni privacy