Un uomo è stato assolto dall’avere ucciso la moglie per “un delirio di gelosia”. Con questa sentenza la Corte d’Assise di Brescia ha chiuso il, processo contro Antonio Gozzini, 70enne, che un anno fa in città ha ucciso la moglie Cristina Maioli, un’insegnante di scuola superiore. L’uomo non era presente in aula. La sua difesa aveva chiesto l’assoluzione ritenendo incapace di intendere e volere al momento dell’omicidio. Il pm Claudia Passalacqua aveva chiesto l’ergastolo. «Siamo soddisfatti perché la sentenza rispecchia quanto emerso nel dibattimento e cioè che il mio assistito non era capace di intendere e volere» ha commentato il suo avvocato Jacopo Barzellotti. «Non sono solita commentare le sentenze, ma di fronte a un’assoluzione di un femminicidio per ‘delirio di gelosia’ credo non si possa tacere. Sembra purtroppo un dejavù, un terribile ritorno al passato, invece è la triste realtà. Aspetteremo ovviamente di leggere le motivazioni di questa sentenza, ma il senso sembra purtroppo chiaro e terribile: questo femminicidio non è stato riconosciuto come tale e un marito in preda alla gelosia può uccidere la moglie senza essere condannato all’ergastolo» ha commentato la senatrice Monica Cirinnà, responsabile diritti per il Pd.