Quando bere il caffè per abbassare l’indice glicemico? Ecco il trucchetto della nonna

Quando bere il caffè per abbassare l’indice glicemico? Per abbassare l’indice glicemico il caffè si beve a fine pranzo o a fine digestione. Dipende dalla quantità di cibi che si mangiano durante il pasto. Se il pasto è abbondante il caffè si beve a fine digestione. In caso contrario il caffè si beve a fine pranzo. Chiudere un pasto con il caffè, quindi, è il trucchetto della nonna per non fare alzare l’indice glicemico. A scoprirle tutto questo è stata una ricerca dell’Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione. Ad impedire che si alzi l’indice glicemico sono tre composti fenolici del caffè. Ad inibire alcuni enzimi, che partecipano alla digestione dei carboidrati, sono l’acido clorogenico, l’acido ferulico e l’acido caffeico.

Il trucchetto della nonna per abbassare l’indice glicemico. La nonna consiglia di guardare sempre la quantità di cibi che si mangiano durante il pranzo. Se sono abbondanti il caffè va bevuto a fine digestione. In caso contrario si beve a fine pranzo. Bere il caffè dopo un pasto abbandonante, infatti, interferisce con l’attività del nostro corpo che intende eliminare gli zuccheri. A sostenerlo è una ricerca giapponese che ha scoperto come bere il caffè dopo un pranzo sostanzioso impedisce agli ormoni di elaborare gli zuccheri per abbassare così i livelli di glucosio nel sangue. I grassi assimilati interagiscono, infatti, con la caffeina e interrompono la comunicazione tra stomaco e pancreas.

Il caffè decaffeinato è buono contro il diabete? Il caffè contiene alcune sostanze che hanno effetti benefici e la caffeina che invece riduce l’insulina e porta così alti livelli di zucchero nel sangue. Per questo al diabetico si consiglia di bere il caffè decaffeinato. In questo modo beneficia delle buone proprietà presenti nel caffè, senza il rischio che la caffeina causi picchi di zucchero nel sangue. I polifenoli presenti nel caffè, infatti, sono micronutrienti contenenti antiossidanti. Ecco perché aiutano a prevenire e ridurre l’infiammazione e quindi anche le condizioni infiammatorie come il diabete di tipo 2. Anche il magnesio del caffè si associa a rischi più bassi contro la patologia.

Il caffè freddo è buono contro il diabete? Non esistono ricerche scientifiche che associano il caffè freddo al diabete. Uno studio della Jefferson University di Philadelphia ha trovato le differenze chimiche tra il caffè freddo e quello caldo. Quest’ultimo ha livelli più elevati di antiossidanti che sono responsabili di alcuni benefici che apporta il caffè. Il caffè preparato a caldo provoca un minor rischio verso alcuni tipi di cancro, il diabete e la depressione. Alcuni esperti, anche se non esistono ancora evidenze scientifiche, consigliano di non bere il caffè freddo perché può causare una indigestione ma anche dei problemi di reflusso gastrico.

Quando non bisogna bere il caffè? Bisogna smettere di bere il caffè quando si diventa dipendenti dalla caffeina. I sintomi sono molto chiari: mal di testa, agitazione, letargia, basso umore, dolori muscolari, nervosismo e irritabilità. Bisogna quindi stare attenti a questa sintomatologia che varia dalle 12 alle 24 ore nel caso di astinenza semplice ad alcune settimane nella dipendenza più grave. Attenzione anche alla pressione arteriosa. Bere troppi caffè, infatti, può provocare un suo aumento e si può sfociare nella ipertensione. Troppi caffè possono anche far aumentare l’ansia e la disidratazione del corpo. Quest’ultima fa perdere il calcio, un minerale importante per la salute delle ossa.

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