Renato Carosone è nato a Napoli il 3 gennaio del 1920. Il suo cognome reale era Carusone. A 14 anni, scrive la sua prima canzone, “Tric Trac“. Si diploma in pianoforte al Conservatorio di San Pietro a Majella. Dopo qualche mese parte per l’Africa italiana, con la compagnia del comico Aldo Russo. Non riceve consensi a Massaua e si sposta ad Asmara dove conosce la futura moglie, la ballerina veneziana Italia Levidi. Il 2 gennaio del 1938, i due si sposano. Avranno un figlio, di nome Giuseppe, che diventerà ingegnere elettronico. Nel 1946 torna in Italia. Il 3 gennaio del 1954 è il primo musicista ad apparire in televisione.
Renato Carosone porta in giro alcune sue canzoni che ancora oggi sono di successo. “Maruzzella“, “Malafemmina”, “Anema e core”, “La donna riccia”. Conosce Nicola Salerno, in arte Nisa, paroliere di origini partenopee. Con lui, Carosone realizza i successi “Tu vuo’ fà l’americano”, “Torero”, “Pigliate ‘na pastiglia”, “‘O Sarracino” e “Caravan Petrol”. All’apice del successo, il 7 settembre 1959, ad appena 39 anni, Renato Carosone annuncia il ritiro. I concerti non si fermano. Comare nella televisione americana. Tornato in Italia, crea uno studio di registrazione e inizia a studiare pittura, all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 1993 viene colpito da un’aneurisma cerebrale, ma riesce a salvarsi, continuando così a lavorare per le sue due passioni più grandi, la musica e la pittura. Il 26 ottobre 1996 riceve il Premio Tenco, a San Remo. Nel 2000, pubblica un libro autobiografico dal titolo “Un americano a Napoli“, scritto in collaborazione con il giornalista Federico Vacalebre. Muore nel sonno il 20 maggio del 2001 nella sua casa a Roma. In suo onore, è stato creato il Premio Carosone.