Giocare: un valore … ad ogni età!

Il gioco è una delle attività più libere, spontanee e creative sperimentate dai bambini e se ritorniamo ai nostri ricordi d’infanzia, non sarà difficile ricontattare la felicità e la spensieratezza che provavamo nel disporre di un tempo e di un luogo tutto nostro in cui poter giocare.

Ogni attività ludica è fonte di benessere per i bambini, che si divertono ma si impegnano anche con un grande coinvolgimento; basta osservarli mentre giocano per cogliere la dedizione e l’interesse che mettono in ciò che stanno facendo. Il gioco è certo un puro svago ma ha anche un ruolo e un senso nel promuovere l’apprendimento e lo sviluppo delle potenzialità fisiche, cognitive e affettivo – relazionali di ogni individuo.

Infatti nella primissima infanzia, esso è un importante fattore di esplorazione o conoscenza di se stessi e dell’ambiente a partire dalle modalità sensoriali e motorie attraverso cui il bambino si muove, tocca, sperimenta, scopre parti del proprio corpo, dell’altro e del mondo che lo circonda. Nel tempo, in rapporto alla crescita e all’acquisizione dell’autonomia psico-fisica, il giocare si modifica diventando un atto sempre più intenzionale, affinato e finalizzato al raggiungimento di uno scopo; tale può essere il costruire, in modo concreto e a partire dagli oggetti reali, oppure l’inventare attraverso l’immaginazione e la creatività.

I giochi di cui conserviamo maggiormente traccia nella nostra memoria sono probabilmente quelli detti “simbolici” in cui facevamo finta di essere in un altro luogo, diventavamo un’altra persona e scoprivamo negli oggetti del quotidiano la possibilità di un uso alternativo e non consueto; così in modo molto gratificante e divertente, una stanza della casa poteva diventare un castello o un giardino o qualsiasi altra cosa che desiderassimo e noi potevamo essere i protagonisti di storie e avventure sempre nuove.

La fantasia e la creatività hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo della personalità di un individuo poiché consentono di approcciare la realtà in modo originale superando schematismi, rigidità e convenzionalità; in altri termini l’immaginazione ci permette di accedere a forme di pensiero alternative, flessibili e nondimeno esclusive in quanto espressione della nostra unicità interiore.

E per noi adulti, cosa vuol dire “giocare”? Sappiamo ancora giocare oppure abbiamo perso nel tempo questa dote? In altre parole, siamo stati corrotti da una schiacciante concretezza o conserviamo ancora quote di quella libertà che ci orienta verso il “possibile”?

Custodire dentro di noi la capacità di “giocare”, significa proteggere o coltivare un atteggiamento geniale e flessibile verso la vita, con l’opportunità che ne consegue di riuscire a contattarne le esperienze da diversi punti di vista e con quell’attitudine all’immaginabile che ci consente di andare verso i cambiamenti in modo dinamico, fertile e vivace.

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