Quando il formaggio provoca il mal di testa? Tra i fattori che possono scatenare un attacco di mal di testa c’è anche il cibo. Quello ricco della molecola di tiramina scatena il mal di testa. La tiramina, infatti, è una sostanza dal forte potere vasodilatatore. Non tutti sanno che si trova anche nel formaggio stagionato. Le persone soggette al mal di testa dovrebbero stare attente nel mangiare troppo formaggio stagionato.
Cosa contiene il formaggio? Il formaggio è ricco di proteine (20-30% di media), soprattutto di caseina, che si trova legata ai sali di calcio e di fosforo. Il contenuto in lipidi è variabile. Varia dall’8-20% nei formaggi magri, 20-42% in quelli semigrassi, oltre il 42% in quelli grassi. Il formaggio è la fonte principale dei minerali calcio e fosforo. Elevato è anche il contenuto sale, spesso aggiunto durante la lavorazione.
Il formaggio aiuta chi ha il diabete? Chi ha il diabete dovrebbe mangiare un formaggio magro che contiene, quindi, tra il 10% ed il 25% di grasso sulla cosiddetta sostanza secca. Va bene anche il formaggio extra magro che contiene una percentuale di grasso inferiore al 10%. Gli esperi consigliano la ricotta, che non è propriamente un formaggio. La ricotta, infatti, rappresenta un alimento importante ed un latticino molto leggero.
Il formaggio fa bene al cuore? Il formaggio è considerato da sempre un piccolo piacere proibito, dannoso per i livelli di colesterolo e la salute delle arterie. Questo a causa dei grassi saturi in esso contenuto. Per combattere il colesterolo alto si possono mangiare alcuni formaggi. La crescenza è il formaggio con minor contenuto di colesterolo. Ne contiene 53 mg ogni 100 grammi di prodotto. Va bene anche la feta.
Quanto formaggio si può mangiare durante il giorno? I nutrizionisti consigliano di consumare non più di 40 grammi al giorno di formaggio. Il calcio presente nei latticini e nei prodotti caseari limita l’assorbimento dei grassi saturi da parte dell’organismo. Il formaggio contiene un particolare acido in grado di prevenire l’ostruzione dei vasi sanguigni. In attesa che vengano confermati questi dati si raccomanda un’alimentazione variata che includa tutte le fonti proteiche.