Alzheimer ereditario: rischia l’uomo fumatore o la donna sedentaria? Ecco le 7 fasi di sviluppo del morbo

Come sostiene il sito www.alzheimer.it la malattia di Alzheimer non è normalmente ereditaria. La causa, quindi, non è da ricercarsi nel proprio patrimonio genetico. Avere nella propria famiglia alcuni malati di Alzheimer non vuol dire che si è destinati ad ammalarsi. Nella maggioranza dei casi non vi è un origine genetica. E’ una malattia comune tra gli anziani. Un gene può influenzare questo rischio. Si trova nel cromosoma 19 ed è responsabile della produzione di una proteina chiamata apolipoproteinaE (ApoE).

Alzheimer cause.
Le precise cause del morbo di Alzheimer sono ancora poco chiare. Molte difficoltà sono legate alla complessità del cervello umano. All’origine c’è la combinazione di alcuni fattori: genetica, familiariatà, fattori ambientali e stile di vita.

Uomo fumatore.
Una meta-analisi di studi ha evidenziato che l’uomo fumatore, rispetto al non fumatore, ha un rischio maggiore di 1,79 per il morbo di Alzheimer e di 1,78 per la demenza vascolare. Il fumo è associato ad un aumentato del rischio di demenza. E’ stata anche evidenziata una relazione dose-risposta: più uno fuma, più alto è il rischio di sviluppare demenza.

Donna sedentaria.
La sedentarietà colpisce anche il cervello. Uno studio condotto dall’Università della California di Los Angeles ha evidenziato che stare troppo seduti è collegato a cambiamenti in un’area che è fondamentale per la memoria. Il comportamento sedentario porta ad un riduzione del lobo temporale mediale  che nemmeno l’attività fisica può compensare gli effetti dannosi.

Il morbo di Alzheimer peggiora nel tempo. Secondo gli esperti si sviluppa in 7 tappe che vanno cambiando le abilità di una persona rispetto alla normale funzionalità. Da notare che i sintomi del morbo di Alzheimer possono variare e non tutti riscontrano gli stessi o un decorso alla stessa velocità.

Le 7 fasi del morbo di Alzheimer

Fase 1: Nessuna disabilità. La persona non soffre di problemi di memoria. La visita effettuata presso un medico non mostra alcuna prova di sintomi di demenza.

Fase 2: Molto lieve declino cognitivo. La persona segnala vuoti di memoria. Dice di dimenticare parole familiari o la posizione di oggetti di uso quotidiano. Ancora nessun sintomo di demenza si rileva nel corso di una visita medica.

Fase 3: Lieve declino cognitivo. Amici e familiari iniziano a notare delle difficoltà. I medici possono rilevare problemi di memoria o di concentrazione. Le difficoltà più comuni:

  • Difficoltà a trovare la parola o il nome giusto
  • Problemi a ricordare i nomi di nuove persone
  • Difficoltà nello svolgere compiti in contesti sociali o di lavoro
  • Dimenticare cose appena lette
  • Perdere o non trovare un oggetto di valore
  • Aumento dei problemi di programmazione o organizzazione

Fase 4: Moderato declino cognitivo. Ci si dimentica di recenti eventi. Non si riesce a contare a ritroso da 100 a sette a sette. Si hanno difficoltà a svolgere compiti complessi. Ci si dimentica della propria storia personale.

Fase 5 : Moderato grave declino cognitivo. Le lacune nella memoria e nel pensare diventano evidenti. Le persone cominciano ad avere bisogno di aiuto per svolgere le attività quotidiane. In questa fase, chi è affetto dal morbo di Alzheimer potrebbe non essere in grado di ricordare il proprio indirizzo o numero di telefono oppure la scuola superiore o l’università presso la quale si è laureato.

Fase 6 : Grave declino cognitivo. In questa fase le persone hanno bisogno di notevole aiuto per svolgere le attività quotidiane. Si possono anche avere difficoltà a ricordare il proprio nome, distinguere i volti noti e non noti, vestirsi correttamente,  gestire l’igiene personale.

Fase 7: Molto grave declino cognitivo. Il morbo è in fase avanzata. La persona perde la capacità di rispondere al suo ambiente. Non riesce a portare avanti una conversazione e non controlla i propri movimenti. Si possono perdere le capacità di sorridere, di sedersi senza supporto e di sorreggere la propria testa. I riflessi diventano anomali. I muscoli diventano rigidi. La deglutizione diventa compromessa.

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