26 agosto 1906, nasceva a Białystok Albert Bruce Sabin, medico e virologo polacco naturalizzato statunitense famoso per aver sviluppato negli anni Cinquanta il vaccino orale contro la poliomielite (tipicamente assunto con una zolletta di zucchero). Regalò al mondo al sua scoperta. Una curiosità cinematografica riguarda il fatto che, nel celeberrimo “evergreen” disneyano Mary Poppins (1964) di Robert Stevenson, nella canzone Un poco di zucchero, il ritornello «Basta un poco di zucchero / e la pillola va giù» fa riferimento diretto proprio alla modalità di somministrazione del vaccino anti-polio di Sabin. Cefalù ha voluto dedicargli una via importante. Allo Spinito.
Alla fine del ’41, quando anche gli Stati Uniti entrarono in guerra, Sabin, che pochi mesi avanti era diventato consulente della commissione militare per le malattie da virus neurotropi, entrò nell’esercito; sbarcò prima in Sicilia e poi a Okinawa, dove installò un laboratorio da campo. Dopo la guerra, nel ’46, venne nominato capo della ricerca pediatrica della sua Università. Nel ’53, al Children Hospital di Cincinnati, Sabin aveva finalizzato le ricerche per la messa a punto di una sospensione di virus attenuati. Il vaccino di Sabin, sviluppato in concorrenza a quello dell’immunologo Hilary Koprowski (1916-2013), consisteva nello stesso virus della polio, ma “attenuato”, ovverosia privato della capacità di provocare la paralisi delle fibre nervose. L’organismo in cui veniva immesso il virus attenuato, di fronte a tale minaccia, produceva allora gli anticorpi adatti. Sabin cominciò allora a testare il vaccino sull’uomo: prima su se stesso, poi su due suoi collaboratori: il dottor Ramos Alvarez, un medico messicano che lavorava come suo assistente, ed un tecnico afroamericano che lavorava nel suo laboratorio. I primi esperimenti su vasta scala Sabin li potrà effettuare fra alcuni giovani detenuti che si erano offerti volontari. Il medico polacco, dopo lunghe esitazioni, aveva ottenuto la possibilità di cercare dei volontari fra i detenuti delle carceri federali della contea di Chillichote, in Ohio, e ne trovò centinaia. Questi primi controlli ed i successivi ebbero esito positivo. Si passò così ai bambini, e le prime furono proprio le due figlie di Sabin, Amy e Deborah – chiamate così in ricordo delle nipotine uccise dai nazisti – che all’epoca avevano rispettivamente cinque e sette anni. Dopo un’ulteriore lunga serie di prove, Sabin presentò i risultati degli esperimenti condotti alla Commissione per l’immunizzazione del NFIP. Il resto è Storia.