L’Italia sbatte su Sommer, a Basilea la Svizzera ferma gli Azzurri sullo 0-0

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Tre giorni dopo la frenata con la Bulgaria, la Nazionale non va oltre lo 0-0 con la Svizzera e lascia per strada altri due punti nella corsa al Mondiale. Siamo sempre primi nel girone con quattro punti di vantaggio sugli elvetici, che però hanno giocato due gare in meno. Mancato l’allungo decisivo, la qualificazione si giocherà in volata. Se giovedì a Firenze il migliore in campo era stato il portiere bulgaro Georgiev, a Basilea è stata la serata di Yann Sommer, capace di respingere tutti gli assalti di Insigne e compagni e di ipnotizzare dal dischetto uno specialista come Jorginho. L’Italia recrimina e non solo per il rigore fallito, non potendo gioire a pieno per il 36° risultato utile consecutivo, un record che si va ad aggiungere ai tanti altri primati collezionati negli ultimi mesi da una Nazionale che per la quarta volta nell’era Mancini non è riuscita a trovare la via del gol. Il 16 giugno all’Europeo gli Azzurri ne avevano segnate tre di reti alla Svizzera, facendo sembrare una formalità il match con gli elvetici, arrivati poi ad un passo dalla semifinale. Adesso Italia e Svizzera si giocheranno fino in fondo il primo posto che vale l’accesso diretto al Mondiale, con lo scontro diretto in programma il 12 novembre a Roma che probabilmente risulterà decisivo. A costo di non commettere un altro passo falso mercoledì con la Lituania.
LA PARTITA. Rispetto al match con la Bulgaria torna nell’undici titolare Chiellini, sulla corsia destra c’è Di Lorenzo e Locatelli sostituisce Verratti affiancando Jorginho in regia. Una novità anche nel tridente, con Berardi schierato a destra al posto di Chiesa come nelle prime gare dell’Europeo. Per dieci undicesimi (unica differenza Emerson per l’infortunato Spinazzola) è la formazione che due mesi e mezzo fa ha affrontato la Svizzera, mentre nella nazionale elvetica sono solo cinque i reduci della sfida dell’Olimpico: privo del suo capitano Xhaka, fermato dal Covid, e dello squalificato Freuler, il neo Ct svizzero Yakin deve fare a meno anche dei vari Embolo, Mbabu e Shaqiri. E così le chiavi del centrocampo sono affidate a Frei, play basso in un 4-1-4-1 dove dietro a Seferovic agiscono Steffen, Aebischer, Sow e Zuber.
“Bisognerà correre”, aveva avvertito Mancini. E infatti i ritmi sono subito elevati, con le due squadre che pressano alte. Al 14’ il primo spunto è di Berardi, che si invola sulla destra e serve Immobile, il cui destro termina altissimo sopra la traversa. E cinque minuti più tardi è proprio Berardi ad avere una grande occasione: su un’azione d’angolo della Svizzera l’Italia riparte, Locatelli lancia il suo ex compagno di squadra al Sassuolo che si presenta tutto solo davanti a Sommer, ma calcia debolmente trovando la risposta puntuale del portiere svizzero. E al 26’ ancora Sommer è bravo ad anticipare in uscita Immobile vanificando l’assist di Barella. Un errore in disimpegno di Di Lorenzo favorisce Seferovic, ma Chiellini rimedia. Alla mezzora doppia occasione per Insigne: prima ci prova con la sua specialità, il tiro a giro, ma la mira è sbagliata, poi strozza il tiro sull’imbucata di Berardi. E’ ancora il numero 10 azzurro in chiusura di tempo a impegnare su punizione Sommer dopo un brivido per la porta di Donnarumma, con il colpo di testa di Akanji su punizione di Frei che sfiora la traversa.
La ripresa si apre con uno strafalcione difensivo di Rodriguez, che rinvia il pallone sui piedi di Immobile e poi nel tentativo di farsi perdonare atterra in area Berardi. Lo spagnolo del Cerro Grande, richiamato dall’assistente, decreta il penalty: sul dischetto si presenta Jorginho, ma Sommer conferma la sua fama di para rigori bloccando la debole conclusione dello specialista azzurro, al secondo errore consecutivo dopo quello ininfluente nella finale di Wembley. Escono Berardi e Immobile, al loro posto Mancini inserisce Chiesa e Zaniolo, con il romanista che torna a vestire la maglia della Nazionale un anno dopo il grave infortunio con i Paesi Bassi. E’ lui ad alternarsi nel ruolo di falso nueve con Insigne, che al 70’ controlla bene uno spiovente di Locatelli e calcia di sinistro trovando di nuovo sulla sua strada un Sommer in serata di grazia. Entra anche Verratti, fuori Locatelli. Zaniolo scivola al momento della conclusione, poi cerca di pescare il jolly direttamente da calcio d’angolo impegnando Sommer. Gli Azzurri sanno che una vittoria sarebbe fondamentale, ma che con una sconfitta rischierebbero di pregiudicare la qualificazione diretta. Giusto provarci, ma senza sbilanciarsi troppo. Dopo l’ingresso di Pellegrini al novantesimo del match con la Bulgaria, Mancini ci riprova nel recupero inserendo Pessina e Raspadori. Ma anche le ultime due mosse non sortiscono effetti. Mercoledì a Reggio Emilia arriva la Lituania, battuta nel pomeriggio dalla Bulgaria e fanalino di coda del girone con quattro sconfitte in quattro gare. Per continuare a sperare nella qualificazione diretta al Mondiale i tre punti sono d’obbligo.

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