Il Generale statunitense George Smith Patton Junior (1885 – 1945), soprannominato per la sua estrema risolutezza e determinazione il “Generale d’acciaio”, fu una figura di spicco durante lo sbarco alleato in Sicilia (9 luglio 1943).
In questa prima fase della campagna d’Italia (10 luglio 1943 – 2 maggio 1945), guidata inizialmente dal generale Dwight Eisenhower (1890 – 1969), Patton fu messo al comando della settima Armata.
Tuttavia, durante la campagna di Sicilia, due analoghi incresciosi episodi lo coinvolsero di persona: trovandosi negli ospedali da campo avanzati in quel di Nicosia (EN) e Santo Stefano di Camastra (ME), aveva redarguito due annichiliti soldati statunitensi, affetti da shock da combattimento, ma non feriti, apostrofandoli furiosamente come codardi, alla presenza di medici e pazienti.
Poi, schiaffeggiandogli con i guanti che teneva in mano, li minacciò di riportarli di nuovo al fronte. L’atteggiamento di Patton fu definito dai vertici militari una vera e propria “caduta di stile”, che certamente gli arrecò danno facendogli perdere prestigio. Tanto che lo stesso Eisenhower lo costringerà a chiedere scusa dopo che la stampa americana presentò all’opinione pubblica l’imbarazzante notizia.
A
Filmografia:
Patton, generale d’acciaio di Franklin James Schaffner – 1970
Bibliografia
Harold Alexander, John David North, Le memorie del maresciallo Alexander 1940-1945, Garzanti 1963
Martin Blumenson, The Patton Papers: 1940–1945, Boston, Houghton Mifflin, 1974
Giuseppe Salme, 2003 “Quando le cronache dello sbarco censurarono gli schiaffi di Patton” la Repubblica.it – 7 settembre
Alan Axelrod, Patton: A Biography, Londra, Palgrave Macmillan, 2006
Rick Atkinson, Il giorno della battaglia, Mondadori, 2015
Giuseppe Longo, La II Guerra Mondiale in Sicilia e nel Distretto di Termini Imerese, I.S.S.P.E. 2021
Sitografia:
George Smith Patton, Wikipedia
Foto di copertina: Sicilia 13 luglio 1943, il generale Patton appena sbarcato a Gela
Foto: da www.eosrivista.com e per gentile concessione del Gen. B. (Ris) Mario Piraino
Giuseppe Longo
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