Inaugurazione della Casa di Riposo per Anziani di Gratteri (foto)

26 settembre 2021, una data storica per Gratteri:  inaugurata la casa di riposo. Ospiterà  circa 40 anziani ed aprirà il 10 ottobre. Da una long list attingeranno i dipendenti. Gestirà l’Opera la cooperativa Humanitas di Castelbuono, presente con tutte le sue componenti. Al taglio del nastro, col sindaco Giuseppe Muffoletto, il Vescovo Mons. Giuseppe Marciante che ha benedetto i locali. Presenti il Comandante della Stazione Carabinieri, il vicario generale, mons. Giuseppe Licciardi, il neo parroco, don Nicola Crapa, l’intera Giunta municipale  e numerosi consiglieri comunali. Tanti gli ospiti che in qualche modo hanno seguito e sono stati protagonisti nella realizzazione dell’Opera. Nel suo discorso il Sindaco ha ricostruito le lunghissime vicende che hanno preceduto il taglio del nastro:
“Oggi si avvera un sogno, si concretizza una idea, si conclude una parte del percorso, quello che ci ha condotto alla linea di partenza.
Ora prende il via il viaggio più importante, quello che vedrà a giorni pulsante di vita e di speranza questa opera pubblica: la Casa di Riposo per Anziani che abbiamo voluto intestare al nome di una gratterese, sig.ra Benedetta La Martina, aggiungendo, su input del nostro Vescovo, la locuzione ” sotto la protezione di San Giacomo Apostolo “.
Benedetta La Martina, una pia donna che visse la sua vita nel lavoro, nella preghiera e nell’impegno nel sociale.
La sorte ha voluto che fossi io il sindaco anche nella odierna data.
Ciò non significa, tuttavia, che questa struttura sia da ricondurre esclusivamente al mio impegno e al mio lavoro. Certo, ho lottato tantissimo perché il sogno diventasse realtà. Non poche sono state le mie notti insonni che hanno segnato i momenti assai difficili, che non sono mancati, lungo il percorso.
Ma, come dicevo, la data odierna non segna solo la mia vittoria. Il merito si appartiene, in primis, alla Amministrazione Civica in carica a metà degli anni 80 , guidata dal lungimirante sindaco Rag. Giuseppe Cassata, oggi assente per ragioni di salute, al quale va il nostro affettuoso e deferente saluto.
Fu quella Amministrazione a ideare l’opera.
E quella Giunta, il 21 dicembre 1985, presieduta nella occasione dal Vice Sindaco geom. Giuseppe Santino e composta dagli assessori Giovanni Giallombardo – Giovanni Farrauto e dal compianto arch. Vincenzo Mazzola, con delibera n.344 conferi l’incarico per la redazione del progetto. Il merito va ai dipendenti dell”U.T.C. primo tra essi il geom Antonio Cicero che alla iniziativa ebbe a dedicare passione, impegno e sacrifici non comuni. Ed ancora al geom Franco Di Maio, insostituibile punto di riferimento per l’ufficio e per la Civica Amministrazione. Ancora, l’ingegnere Giuseppina Castiglia cui è toccato il compito assai gravoso e pregno di responsabilità di direttore dei lavori e, ancor prima, dello aggiornamento del progetto essendo frattanto mutata la normativa di riferimento.
Con loro il sindaco che mi ha preceduto, l’ing. Giacomo Ilardo, che non si è limitato a mantenere i rapporti con l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture ma ha messo a disposizione della iniziativa la sua professione di ingegnere.
Non posso non ricordare altri professionisti che pure hanno dato il loro contributo:
L’Ing. Fabrizio Piscitello che, in silenzio e gratuitamente come è abituato a fare quando Gratteri gli si rivolge, ha curato i nuovi calcoli di cemento armato;
Lo studio degli ingegneri Trubia e Blando per l’impiantistica;
L’arch. Elisa Costanzo che ha curato il collaudo;
Il Geologo Dott. Carmelo Iraci,
Il Rup geom. Carmelo Di Maggio, figlio di mamma gratterese, tecnico preparato e volenteroso;
Il giovane Arch. Antonio Di Maio.
Probabilmente avrò dimenticato qualcuno.
Se così fosse, mi perdoneranno.
Non voglio dilungarmi.
Ma non posso non ricordare alcuni dei momenti che mi hanno visto fortemente preoccupato ma al tempo stesso ancor più motivato a spuntarla.
Quando la Soprintendenza per i BB.CC. e AA non intendeva rinnovare positivamente il nulla osta di competenza che frattanto era scaduto per lo spirare del termine di validità quinquennale.
Ricordo che accanto a me, quella mattina, in Soprintendenza vi era il mio vice dell’epoca, il geom. Giuseppe Santino, che fu prodigo di suggerimenti tecnici che si rivelarono convincenti per il fine che ci eravamo prefissi.
Altro momento di grande turbamento fu quando , unitamente al mio vice dell’epoca Pino Castelli, ci rendemmo conto che lo stanziamento in bilancio regionale delle somme necessarie per la esecuzione del primo lotto dei lavori era stato revocato .
Era accanto a me Pino Castelli quando, con tenacia e determinazione, ci rivolgemmo a un uomo delle Istituzioni, all’allora Presidente dell”A.R.S. on Guido Lo Porto, il cui intervento si rivelò determinante nella riacquisizione delle somme.
Non posso non ricordare infine:
la Associazione AUSER qui rappresentata dal suo Presidente dell’epoca, signor Salvatore Cirincione, con la quale stipulammo una convenzione per il coinvolgimento della associazione medesima nella vita della struttura;
il dr. Alessandro Ficile, Presidente della SO.SVI.MA , realtà viva e pulsante delle Madonie che opera nell’interesse dei Comuni e delle imprese, che con la sua preparazione e’ stato determinante per l’ottenimento del finanziamento definitivo.
Infine, un grazie sincero va a un mio fraterno amico, un gratterese doc, un maestro del diritto, l’Avv. Giuseppe Lanza, che ci ha assistiti in una vertenza giudiziaria connessa alla iniziativa ormai definitivamente conclusa.
E arriviamo al dicembre del 2018.
Ero stato rieletto Sindaco nel giugno di quell’anno.
Si poneva il problema della gestione e dell’affidamento della Casa.
Che fare?
La gestione diretta da parte del Comune era ovviamente improponibile .
Stavamo cominciando, quindi, a concepire un bando di gara quando Vostra Eccellenza cominciò a parlare di ” laboratorio della speranza “.
Cominciò a parlare di una Fondazione cui affidare un compito arduo e al tempo stesso esaltante: contribuire ad arginare il fenomeno della emigrazione giovanile creando occasioni di lavoro e quindi di crescita delle comunità.
Ci siamo detti: Gratteri ha pagato un prezzo assai alto in termini di emigrazione soprattutto giovanile.
Ed allora, perché non aderire alla Fondazione?
La decisione venne presa tra il giugno e il dicembre del 2019, periodo durante il quale non mancarono interlocuzioni con la Fondazione, alle quali partecipai con al fianco i miei assessori Avv. Antonella Porcello – Dr. Antonio Tedesco e Prof. Serafino Bonanno, il contributo dei quali mi fu di certo assai utile.
Il Comune di Gratteri, quindi, ha fatto ingresso nella Fondazione quale “fondatore aderente”.
Con la presenza in seno al consiglio di amministrazione del dr Giacomo Santoro che – a titolo assolutamente gratuito – ha accettato di porre la propria preparazione e il proprio impegno a servizio della iniziativa e quindi, di riflesso, di questa Comunità.
In occasione di un incontro tenutosi a Cefalù nella estate del 2019, voluto da Vostra Eccellenza , io ebbi a dire che aderendo alla Fondazione il mio comune non intendeva , né oggi intende, perseguire un affare.
Il mio Comune intendeva ed intende perseguire due obiettivi:
Il primo, il più importante, essenzialmente etico, solidaristico .
Voglio fare mie le parole che nel corso di una telefonata intervenuta ieri tra me e il rag Giuseppe Cassata quest’ultimo ha utilizzato : “… quando pensavamo alla Casa di Riposo la pensavamo quale luogo in cui avrebbe dovuto farla da padrone l’amore per i nostri anziani soprattutto per i più sofferenti, per i più bisognosi di assistenza , nei confronti dei quali noi abbiamo un enorme debito di riconoscenza.
Quando pensavamo alla Casa la pensavamo immersa nel verde e circondata di fiori, di rose …:
Questo era, e oggi è per noi, l’obiettivo etico, sul quale non transigiamo!!!
Il secondo obiettivo era ed è quello di dare – prioritariamente ai giovani di questa meravigliosa terra di Gratteri – una concreta opportunità di lavoro .
E per perseguire questo obiettivo, abbiamo posto una condizione : che nella formazione dello organico avessero priorità, nei limiti della figure professionali disponibili , i giovani gratteresi.
Concludo augurando alla Humanitas con il suo presidente di raggiungere al meglio la mission connessa alla intervenuta aggiudicazione.
Auguro agli operatori assunti e a quelli che lo saranno di svolgere il proprio lavoro con serietà e con serenità, richiamando la loro attenzione sui contenuti solidaristici del loro impegno lavorativo.
Auguro a questo paese che, anche in forza di questa struttura ha ripreso il cammino, sempre migliori fortune”.

 

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