Cefalù: 44 anni fa la strage di via Fani e il rapimento di Aldo Moro

Cefalù ha dedicato una delle sue vie più importanti e la piazza della Stazione ad Aldo Moro e alle vittime del 16 Marzo.
La mattina del 16 marzo 1978 i brigatisti tesero un agguato a Moro il giorno della presentazione del nuovo governo guidato da Giulio Andreotti.
L’auto su cui viaggiava Moro, una Fiat 130, venne intercettata e bloccata all’incrocio tra via Fani e via Stresa, mentre si dirigeva dal quartiere Trionfale verso la Camera dei Deputati. Poco dopo le 9 del mattino una pioggia di proiettili colpì Oreste Leonardi e Domenico Ricci, i due carabinieri che viaggiavano con il presidente della DC, e Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi, i tre poliziotti a bordo dell’auto di scorta.
Moro venne caricato su un’altra auto e sequestrato, dando il via a una prigionia di 55 giorni durante i quali venne sottoposto al giudizio di un sedicente “tribunale del popolo”, mentre proseguivano incessanti le trattative per la liberazione in un’Italia terrorizzata e in una DC spaccata.
Il 6 maggio del 1978 le Brigate Rosse diramarono un comunicato, il nono dal sequestro, annunciando “conclusa la battaglia” e l’esecuzione “della sentenza cui Moro è stato condannato”.
Sull’Italia calò un silenzio attonito e lugubre che scandì un’attesa durata tre giorni. Il 9 maggio del 1978 il corpo di Aldo Moro venne trovato crivellato di colpi in una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani, a poca distanza da piazza del Gesù, sede nazionale della Democrazia Cristiana.
“Il pensiero commosso è rivolto alle vittime e ai loro familiari per il vile agguato che ha rappresentato un attacco gravissimo al cuore della nostra democrazia e che abbiamo il dovere morale e civico di non dimenticare anche per il rispetto e l’onore dovuti a uomini dello Stato che furono uccisi durante il loro servizio reso all’intera Nazione”. Questo è quanto dichiarato dal Ministro dell’Interno durante la cerimonia di commemorazione avvenuta oggi a Roma.

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