Nino Barraco è morto all’età di 92 anni dopo circa 70 anni di cammino professionale. Nato a Lercara Friddi, era molto legato al mondo della chiesa e a quello cefaludese in particolare. Il vescovo Mazzola diceva di lui: “un amante della verità che scrive con la passione della risurrezione e racconta il quotidiano con i versi del Vangelo”. È stato direttore responsabile di diverse riviste, a partire dalla testata ‘Voce cattolica’, ha ricoperto la carica di presidente regionale dell’Unione cattolica stampa italiana, docente di Etica professionale all’Istituto superiore di giornalismo presso l’Università di Palermo e componente dell’ufficio stampa dell’Assemblea regionale siciliana. Negli anni ’90, quando era vescovo di Cefalù Rosario Mazzola, Barraco è stato molto vicino alla diocesi cefaludense. Ha preso parte a diversi convegni diocesani e ha dato la sua disponibilità verso tante iniziative che la diocesi in quegli anni portava avanti sul fronte della comunicazione. Barraco era in procinto di assumere la direzione del settimanale diocesano che il vescovo Mazzola avrebbe voluto per la sua diocesi. Proprio Barraco aveva preparato il progetto che avrebbe dovuto vedere il primo numero del nuovo settimanale nel 1995.
L’arcidiocesi di Palermo lo ricorda sul proprio sito. Giornalista dal 1953, un cammino professionale durato quasi settant’anni. Padre di quattro figli. Leonardo Sciascia definì Nino Barraco “uomo di pace”. Un vescovo, monsignor Giuseppe Petralia, che gli era stato maestro di giornalismo, “un mansueto ribelle”. Il cardinale Pappalardo aveva di lui una grande stima.