Neostel FlyEye Telescope Observatory: ecco di cosa si tratta

 

Con un incontro Pubblico che si è tenuto a Petralia Sottana, Esa, Asi ed EIE hanno presentato il progetto NEOSTEL FlyEye Telescope Observatory. Alle associaizoni e Autorità locali e Regionali, hanno illustrato il progetto gli Ingegenri E. Doelling (ESA), G. Marchiori (EIE) e R. Formaro (ASI) ed i Dottori. M. Castronuovo (ASI) e Dr. M. Tordi (EIE).
Ha coordinato l’incontro il dr. A. Merlino, Presidente di Ente Parco delle Madonie. Durante l’incontro presentati alcuni dettagli del progetto non divulgabili. Per questo, come indicato dai conferenzieri, ci siamo rivolti all’Ufficio Media dell’Esa per una scheda del Progetto di questo particolare e innovativo telescopio che sorgerà sul monte Mufara (Parco delle Madonie) a circa 1880 metri di altezza.
Intanto non è superfluo ricordare e chi sono i promotori dell’iniziativa:
L’ESA Agenzia Spaziale Europea) sostiene l’esplorazione e l’utilizzo dello spazio a scopi pacifici per il bene comune.
Istituita nel 1975 attualmente l’agenzia conta 22 stati membri e da più di 40 anni promuove gli interessi scientifici e industriali dell’Europa nello spazio. Le attività di ESA coprono i lanciatori spaziali, i satelliti di telecomunicazione, i sistemi di navigazione satellitare, l’osservazione della Terra, l’osservazione ed esplorazione dell’universo, le missioni con astronauti, come Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. I team di ESA aiutano i veicoli spaziali ad evitare collisioni con i detriti spaziali e si occupano dello sviluppo di programmi dedicati alla ricerca di asteroidi ed in generale alla sicurezza spaziale.  Il FlyEye è un elemento di un più vasto programma dedicato alla scansione del cielo notturno in cerca di asteroidi
L’ASI, Agenzia Spaziale Italiana, nata del 1988 è un ente pubblico nazionale indirizzato e supportato dal «Comitato Interministeriale per le Politiche relative allo Spazio e all’Aerospazio», svolge le proprie attività istituzionali in conformità con gli indirizzi del Governo.
Le attività dell’ASI si svolgono a livello nazionale, in ambito ESA (e.g. FlyEye ), in ambito Unione Europea ( e.g. programmi Galileo e Copernico) e in ambito internazionale ( e.g. collaborazioni con NASA e JAXA). Le aree tematiche di intervento sono diverse, ad esempio; l’osservazione della terra, le telecomunicazioni, la navigazione satellitare, l’esplorazione dell’Universo, i sistemi di lancio. Lo spazio è oggi, ancor più, rispetto al passato il luogo da cui partire per ampliare l’orizzonte culturale dell’uomo, far crescere la sua consapevolezza e garantire un futuro migliore sulla Terra.
EIE GROUP, t e c n o l o g i e  e  s o l u z i o n i p e r  Grandi Telescopi & Cupole, realizza il Progetto che riporterà la Sicilia al cuore della ricerca asteroidale.
Era l’1 gennaio 1801, infatti,  quando dall’Osservatorio di Palermo veniva scoperto il primo asteroide: Cerere. La scala di rischio impatti adottata a livello internazionale è nota come «Palermo Scale».
Il Flyeye è il primo telescopio europeo dedicato alla scoperta di asteroidi pericolosi.
Ma veniamo al progetto madonita:
Innanzitutto, è obiettivo dei promotori del progetto “collaborare con le istituzioni europee per la difesa del territorio.
Il progetto per la realizzazione del telescopio Flyeye, di cui il nostro Paese è leader, è sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nel programma Space Safety, sarà particolarmente efficace nell’individuare per tempo gli « impattori immediati» con l’obiettivo di proteggere il nostro pianeta Terra”. NOn è superfluo ricordare che l’Unione Europea ha incluso il monitoraggio degli asteroidi pericolosi nel suo nuovo programma spaziale.
Il progetto si propone anche “valorizzare le competenze scientifiche e industriali italiane”.
Il telescopio Flyeye progettato e realizzato da OHB Italia, si basa su un’ottica innovativa dell’Istituto Nazionale di AstroFisica INAF.  Attualmente il telescopio è in fase di ultimazione e sarà presto sottoposto a una fase di messa a punto presso il Centro ASI di Matera.
La domanda che tanti si pongono è: perchè il Monte Mufara?
“L’Italia – spiegano dall’Esa – ha sponsorizzato il mantenimento sul territorio nazionale il primo telescopio Flyeye che, con la messa a disposizione anche del sito di osservazione, valorizzerà ulteriormente il contributo Italiano alla comunità scientifica nazionale e internazionale.
Un importante passo avanti per lo studio e protezione del Pianeta e dell’ambiente spaziale. Il sito della Mufara , è risultato tra i migliori in Europa, unico in Italia, per le attività scientifiche e operative di sorveglianza dell’ambiente spaziale tramite l’innovativo sistema Flyeye In primis, coniuga un cielo estremamente nero con un’alta percentuale di notti osservative”.
Ed aggiungono dall’EIE: “L’osservatorio, progettato dal gruppo italiano EIE, dovrà rispondere e aderire il più possibile alle esigenze ambientali del territorio: nel corso del progetto ESA ha adottato tutte le misure per garantire l’operatività scientifica preservando al massimo i luoghi e ridurre al minimo gli impatti ambientali”.
L’osservatorio: evoluzione del progetto.
In risposta ad alcuni interrogativi sulle dimensioni dell’Osservatorio e del suo impatto ambientale, il progetto è stato ridimensionato:
Questa l’Evoluzione del progetto e utilizzo del sito, notevolmente ridimensionato nella superficie e nei volumi:
Progetto preliminare del 2017 a confronto col progetto rivisto 2022.
“Altezza: 16,80 m, ora Riduzione del 16%
Volume edificato: prima 4090 metri cubi, ora Riduzione del 13%
Area totale: prima 1575 metri quadri, ora Riduzione del 47% (!)
Area piazzale: prima 1313 metri quadri, ora Riduzione del 73% (!!)”
Questo progetto intende “promuovere il Monte Mufara a sito astronomico italiano”.
“Esistono forti sinergie con le attività del vicino Centro Astronomico GAL Hassin di Isnello, in particolare con l’installazione in vetta del WMT (Wide field Mufara Telescope Il WMT e il Flyeye: un sistema unico al mondo per fare scoperta, conferma e caratterizzazione immediata di asteroidi pericolosi”.
Altra domanda che tanti pongono: ci saranno ritorni per il territorio?
“Ulteriori telescopi saranno sviluppati nell’ambito dei programmi nazionali e PNRR e installati nel mondo per la costituzione di un network dedicato alla determinazione e caratterizzazione di detriti spaziali a protezione dell’ambiente intorno alla terra.
L’Osservatorio di Monte Mufara costituirà il nucleo iniziale della strategia nazionale attuata per la protezione del nostro pianeta e dell’ambiente spaziale fornendo un contributo unico alla comunità scientifica nazionale e internazionale”.
Con questo Osservatorio si avrà un consolidamento della leadership della regione nelle infrastrutture per lo studio e caratterizzazione di asteroidi pericolosi e col rafforzamento delle competenze regionali si potrà favorire una migliore capacità di accesso ai progetti di ricerca europei.
Ma ci saranno anche dei Ritorni scientifici, essendo il Primo telescopio specializzato nella scoperta di «impattori immediati»,
Prima survey di asteroidi Europea.
L’Osservatorio registrerà circa 700 immagini /notte con operatività H24/D365, in  sinergie con altri importanti Osservatori che si occupano del monitoraggio dei Detriti Spaziali,
Un progetto che porterà le Madonie in tutto il mondo e negli ambienti scientifici di più alto livello.

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