Perché non si può mangiare pasta la sera? Ecco la risposta

Impossibile quantificare l’importanza della pasta nella cultura occidentale (ma non solo), in particolare in quella più “vicina” a noi italiani, da sempre naturalmente associati a questo prodotto tendenzialmente a base farinacea. Assieme alla pizza rappresenta un vero e proprio simbolo nonchè una “presenza” costante sulle nostre tavole, da nord a sud, pietanza indispensabile per la stragrande maggioranza degli italiani, anche culturalmente parlando. Cosa succede a mangiarla di sera?

Perché non si può mangiare pasta la sera? Ecco la risposta

Oltre l’80 % degli italiani consuma almeno un piatto di pasta al giorno, quasi tutti i giorni, ma solo una minoranza opta per mangiarne di sera. Perchè? Difficile trovare una vera e propria motivazione ma la tendenza a privilegiare il consumo di elementi ricchi di carboidrati e proteine nella prima parte della giornata, quindi a pranzo. Molte diete in effetti sconsigliano o comunque non hanno una tendenza così frequente a consigliare il consumo di pasta di sera. Nella percezione di molti mangiare pasta prima di andare a dormire, comporta problemi digestivi che possono influire anche sul sonno, e sul controllo del peso corporeo. Come evidenziato anche dall’Istituto superiore di sanità invece i carboidrati non fanno necessariamente ingrassare, quindi, a patto di inserire la pasta in un contesto alimentare equilibrato, magari facendo attenzione a non esagerare con le porzioni e scegliendo accuratamente i condimenti, gli aspetti positivi superano quelli negativi.

Si perchè di aspetti positivi ce ne sono, se scegliamo di mangiare pasta la sera: è comunque importante non esagerare con le porzioni (una “media” consigliata non dovrebbe “sforare” gli 80-90 grammi) e abbinata ad alimenti come la carne bianca o le verdure nelle giuste quantità può avere effetti molto positivi sull’umore, grazie al rilascio di triptofano, un nutriente “legato” alla serotonina, ossia “l’ormone del buonumore”. Molto importante l’apporto dell’olio extra vergine di oliva che aiuta a limitare l’apporto sul “peso” della pasta, grazie al contenuto di  fibre e i grassi vegetali benefici limitano l’assorbimento dei carboidrati.

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