Sono numerose le varietà vegetali che sono entrate a far parte dell’immaginario collettivo grazie a molteplici utilizzi: l’alloro infatti rientra in questa categoria piuttosto “affolata”, grazie alle rinomate capacità aromatiche ma non solo: l’arbusto noto come Laurus nobilis viene utilizzato da millenni anche come pianta medicinale grazie ad una forte simbologia culturale. Il termine ha sviluppato il termine laureato in quanto resiste ancora oggi la tradizione di porre un arbusto intrecciato di alloro a mo di corona sul capo di chi ha appena conseguito il riconoscimento accademico. Questa tradizione proviene a sua volta dalla simbologia di vittoria e successo da parte degli antichi greci e romani.
Pianta “nobile”
L’alloro viene utilizzato oggi largamente come condimento per carne e pesce, e cresce naturalmente in maniera piuttosto naturale in tutta la zona corrispondente al mediterraneo, sia “selvaticamente” che volontariamente. I rami di alloro provengono tendenzialmente dalla potatura degli alberi che a dispetto di quanto si può credere può superare i 10 metri di altezza. Si tratta di una pianta considerabile sempreverde anche se tende a crescere in maniera importante sopratutto durante i mesi caldi temperati.
Attenzione all’alloro tossico: ecco cosa si rischia e come distinguerlo
L’alloro non è assolutamente tossico anche se mangiato “al naturale”: si tratta di un rimedio piuttosto conosciuto per alleviare alcuni fastidi legati all’apparato gastrointestinale anche se l’aroma molto forte e caratteristico fa prediligere l’uso come infuso, anche se l’uso è sconsigliato per i soggetti allergici. Bisogna inoltre stare attenti a non confonderlo con un’altra pianta denominata alloro (o lauro), o più comunemente Lauroceraso. Nonostante la nomenclatura simile, questa forma di pianta è considerabile altamente tossica e in dosi particolarmente elevate è letale per i bambini e piccoli animali. E’ riconoscibil dall’aspetto: le foglie di Lauroceraso sono infatti più tozze, spesse e tondeggianti, inoltre non sprigionano alcun aroma riconoscibile. L’alloro “commestibile” invece ha foglie maggiormente sottili ed appuntite.
Ciò che rende tossico il Lauroceraso è la forte presenza di acido cianidrico.